Il Mose evita l'acqua alta a Venezia. Venerdì previsti altri 130 centimetri
Il sistema è attivo giovedì 15 ottobre dalle 8.30. La marea è di 130 alle 10 e tre quarti ma a punta della Salute l'acqua si ferma intorno ai 50-60 centimetri
Giovedì mattina verso le 8.30 il Mose è di nuovo attivo, per la seconda volta in condizioni di necessità "reale", per proteggere Venezia dall'acqua alta. Il provveditorato alle opere pubbliche ha stabilito di procedere con il test di funzionamento del sistema, dopo quello svolto il 3 ottobre scorso: le paratoie alle bocche di porto sono state sollevate e, dividendo il mare dalla laguna, hanno impedito alla marea di salire nelle acque interne. Il livello massimo "esterno" è stato di 130 centimetri alle 10.45, mentre in città, con le barriere alzate, la marea è rimasta stabile tra i 50 e i 60 centimetri.
Venezia "all'asciutto"
«La città è all’asciutto - ha detto il sindaco Luigi Brugnaro -. Tutte le paratoie sono in funzione. Riapertura dei canali verso le 15.30». Fino a conclusione delle operazioni è in vigore una ordinanza della Capitaneria che vieta la navigazione alle tre bocche di porto. La perturbazione persiste e venerdì sarà possibile una nuova massima di 130 centimetri, secondo il centro maree, verso le 11 del mattino.
#MAREA Valore Osservato alle ore 10:10 Diga Lido 135cm,Diga Malamocco 138cm,Diga Chioggia 132cm,Punta Salute 47cm #acquaalta https://t.co/1Y7MAwtBiE
— CPSM Venezia (@ICPSMVenezia) October 15, 2020
Acqua alta e maltempo a Chioggia
A Chioggia, a causa del forte vento di Bora, il livello dell'acqua è più alto: il baby Mose è entrato in funzione ma si sono verificati alcuni allagamenti. La marea sostenuta coincide con una giornata di maltempo e precipitazioni diffuse in tutto il Veneto, accompagnate da forti raffiche di vento soprattutto in pianura e sulla costa. Le previsioni meteo dell'Arpav avevano annunciato venti da tesi a forti, in prevalenza da est, nord-est. Nelle zone di Chioggia e Sottomarina, in particolare, sono stati una trentina gli interventi dei vigili del fuoco per il maltempo e i danni causati dalle forti raffiche di Bora.