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Cronaca

Sparatoria al centro commerciale, guardie giurate: «In servizio a 1.200 euro lordi al mese»

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil chiedono un incontro al Prefetto dopo i fatti di sabato. Dimesso il vigilante colpito. Sul tavolo la sicurezza e il mancato rinnovo contrattuale fermo da 7 anni

Sarà oggi l'interrogatorio di Luigi Carta, il 65enne che ha scaricato addosso a una guardia giurata tre colpi di arma da fuoco sabato, al centro commerciale Porte di Mestre, tentando di portargli via la borsa con gli incassi dei negozi che aveva ricevuto in custodia per portarli via con il mezzo blindato. Il vigilante, Luca Girardini, con grande coraggio ha affrontato il suo aggressore nonostante fosse stato colpito. È stato dimesso lunedì dall'ospedale all'Angelo dov'era ricoverato. Sabato quando è stato aggredito ha dato l'allarme al collega che era alla guida del mezzo blindato, il quale ha piazzato il furgone davanti alla galleria dove escono i valori prima del trasporto, sfondando i pilastri in cemento ai lati. Poi ha disarmato il bandito utilizzando la stessa pistola con cui gli aveva sparato, colpendolo alla testa, e infine ha recuperato la borsa con i soldi, salendo poi sul furgone per proteggersi e custodire il denaro.

«Ha rischiato di morire per fare il suo dovere - commenta il delegato sindacale della Filcams Cgil e guardia giurata Civis Venezia, Jonny Mancin - Con tutte le sigle confederali, oltre alla Cgil (Fisascat Cisl e Uiltucs Uil), abbiamo sollecitato un incontro al Prefetto Vittorio Zappalorto perché vengano ascoltate le richieste che facciamo da anni. Tra queste, anche alla luce di quello che è successo sabato, c'è il ripristino della terza persona nei mezzi blindati portavalori, com'era 20 anni fa. Oggi siamo in due e il personale rischia la vita. Parliamo di operatori con esperienza che si fanno le ossa sul campo e ci tengono al loro lavoro». Sul tavolo ci sarà anche la questione del mancato rinnovo contrattuale fermo da 7 anni. «Le guardie giurate stanno lavorando con una paga base media di 1.214 euro lordi per il personale armato, e 895.72 per quello non armato - scrivono i sindacati - E sono costrette a fare svariate ore di straordinario per arrivare a fine mese. La tentata rapina di sabato dimostra quanto bisogno di sicurezza in più ci sia nel mondo del lavoro. Il controllo e la tutela dei beni pubblici e privati comprendono sempre di più servizi che qualche anno fa venivano svolti dalle forze dell'ordine, rischiando la pelle». «Se la domanda di sicurezza, specie con il Covid, è cresciuta - conclude Mancin - Non si spiega come mai al tavolo delle trattative la parte datoriale non intenda adeguare il pericolo che corriamo ai guadagni».

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