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Cronaca Martellago

La statua di Cristo trovata decapitata al cimitero di Martellago

Il fatto a fine agosto e la denuncia social della famiglia proprietaria della tomba. «Hanno tentato di rubarlo». Al campo santo era mancata la luce a causa di un guasto elettrico. Per la città un'estate difficile fra furti e colpi nelle case

La statua di Cristo trovata decapitata al cimitero di Martellago. La città indignata ritorna per un momento ai fatti riprovevoli di due anni fa, era maggio del 2021, quando venne scoperta la testa della statuetta della madonnina di via Motte annerita dai vandali con le bombolette spray. Allora come oggi la denuncia fece il giro dei social attraverso la pagina Fb "Sei di Martellago se..". In questo caso a scoprire la piccola statua del Cristo in marmo bianco, danneggiata e senza testa, sono stati i proprietari. «Nella nostra tomba di famiglia hanno tentato di rubare il Cristo in marmo, ci siamo accorti proprio mercoledì. Hanno usato una pietra (trovata poi nell'area dietro) per facilitare la leva. Risultato finale: schegge ovunque e decapitazione del Cristo (la testa non è ancora stata trovata). Non so se siano coincidenze».

Una domanda che ancora non ha avuto risposta, almeno non fra i post Facebook della pagina social. Dai racconti pare che al cimitero di Martellago fosse mancata la luce per un guasto e quindi, durante le ore serali evidentemente, qualcuno introducendosi nel campo santo abbia tentato di portare via la statua del Cristo. Il fatto è che il tentato furto, come dice la famiglia (o l'atto vandalico al cimitero come ne sono stati denunciati vari altri di fiori, statuine, ecc.) si aggiunge ai vari colpi messi a segno, specie negli appartamenti, che la città ha subito nel corso di questa difficile estate.

Ma rabbia e sdegno furono unanimi anche due anni fa quando a essere presa di mira fu la statuetta della madonnina annerita dai vandali con le bombolette spray. Centinaia le reazioni indignate e offese da parte della città per gli imbrattamenti con scritte volgari sulle mura vicino all'edicola di via Cazzari e alla statua della Madonna del capitello di via Motte. All'epoca l'allora capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, ora senatore Raffaele Speranzon, intervenne sulla vicenda. «I ripetuti atti vandalici vanno condannati con fermezza. Spero si tratti “solo” di gravi problemi di educazione e non di raid mirati a simboli religiosi: massima solidarietà al sindaco Andrea Saccarola». A intervenire anche il circolo FdI di Martellago all'epoca. «Solo dei vigliacchi potrebbero fare un gesto così meschino. La madonnina di via delle Motte appartiene a tutti». 

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