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Cronaca

«Se firmate, nessun rincaro in bolletta»: il raggiro di alcuni venditori scorretti di luce e gas

Sono già diversi i consumatori che hanno contatto Adico, spiegando i comportamenti truffaldini di alcuni call center

I rincari in bolletta fino al 40% erano già previsti e sono diventati ben presto terreno fertile per alcuni call center che si occupano di vendita di contratti di luce e gas, che già dalla scorsa settimana hanno iniziato a "tartassare" gli utenti con una promessa a dir poco irrealizzabile: firmare un foglio che permette di mantenere le tariffe inalterate, senza alcun rincaro. Il tutto, per potersi presentare a casa dei potenziali clienti cercando di portare a casa un contratto e la relativa provvigione. «Purtroppo ce lo aspettavamo. - commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico - Non sapevamo quale sarebbe stata la tecnica utilizzata ma ora, grazie alle segnalazioni degli utenti, siamo venuti a conoscenza di questo escamotage. Ma ce ne saranno molti altri».

La scorsa settimana, fa sapere l'associazione, tre anziani mestrini hanno contattato Adico per raccontare appunto di aver subito questo tipo di approccio, risultato da subito molto sospetto. «Nessuno può promettere di bloccare gli aumenti delle tariffe previsti dall'1 ottobre - continua Garofolini - i rincari sono imposti dal mercato e definiti poi dall’Arera, nessuna azienda può sottrarsi a meno che non decida di lavorare in grave perdita.  Siamo convinti che la scusa dell’annunciato aumento sarà sfruttata dai venditori più furbi, quelli che già ora inventano pretesti di ogni tipo per portare a casa un contratto».

L’escamotage legato ai rincari si aggiunge dunque agli altri quattro raggiri più frequenti:

  • Offerte in scadenza. Viene proposto un prezzo migliorativo in virtù di una scadenza contrattuale di cui il diretto interessato non sarebbe a conoscenza.
  • Fatture eccessive. L’operatore dice al cliente che sta pagando troppo e che potrebbe risparmiare cifre considerevoli passando ad altro fornitore o cambiando il piano tariffario.
  • Errori di fatturazione. Il finto operatore fa credere al cliente che, per un errore di fatturazione, questi abbia diritto a un rimborso. Con tale pretesto vengono richiesti i dati del contratto di cui solo l’utente e il suo fornitore sono a conoscenza.
  • Passaggio al mercato libero. Viene notificato o comunicato al cliente che la fine del mercato tutelato e imminente quando invece il termine è slittato ancora una volta e ora è fissato per il 2023. L’utente viene dunque invitato a scegliersi un fornitore sul mercato libero con il quale attivare un nuovo contratto.
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