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Cronaca Mestre

Bengalesi verso il corteo. Brugnaro: «Parlerò con chi vuole parlare»

Il sindaco: «Noi italiani siamo molto più arrabbiati della sporcizia, dei furti e delle rapine che subiamo e non andiamo in piazza a protestare». Howlader. «Aspetto d'incontrarlo e che venga a conoscerci». Prefetto: nuovo incontro per la sicurezza

Nuovo incontro la prossima settimana, mercoledì o giovedì, del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in prefettura. Stavolta sarà con le forze dell'ordine, la polizia locale, le istituzioni e tutti i rappresentanti del commercio e degli esercizi pubblici. Il prefetto Darco Pellos ha spiegato che verrà costruita una strategia contro furti e reati attraverso un modello adatto alla specificità lagunare. Dopo l'incontro di giovedì con Confcommercio Ascom Venezia, il presidente Roberto Panciera ha espresso soddisfazione. Dopo l'allarme furti e le diverse denunce in pochi giorni, da parte di negozi e attività bersagliate da intrusioni e razzie, aveva chiesto udienza e l'ha ottenuta. «Un incontro proficuo», ha detto Pellos che ha deciso di replicare e ampliare la partecipazione. Ora lo scopo è trovare iniziative con la collaborazione fra le forze dell'ordine e la città per fronteggiare fenomeni criminali in continua evoluzione, anche se non organizzati e serve un continuo adattamento delle misure di prevenzione e repressione. Il prefetto Pellos ha rassicurato. Il sistema di video-sorveglianza di cui la città è dotata con la stazione di controllo (Smart Control Room) attraverso un circuito di 700 telecamere consente di analizzare con dettaglio eventuali azioni criminali.

Sulla questione sicurezza ieri è tornato anche il sindaco Luigi Brugnaro, che la settimana scorsa aveva fatto un sopralluogo a Mestre dopo l'accoltellamento del barista bengalese. «So che all’interno della comunità ci sono tre coordinatori: chiederemo conto di questa stranezza. Alcune settimane fa a Venezia gli anarchici hanno organizzato una manifestazione per la Palestina, con poche persone, e si sono presentati ottocento bengalesi. Questo significa che forse è già partita la campagna elettorale ma se è così si sta strumentalizzando la comunità bengalese, usando episodi che provocano insicurezza - ha detto il primo cittadino - Io parlerò con chi vorrà venire a parlarmi, ma se vuole organizzare una manifestazione pubblica io gli rispondo che siamo molto più arrabbiati noi italiani della sporcizia, dei furti e delle rapine che subiamo da tanti anni e che noi non andiamo in piazza a protestare. Lavoriamo tutti i giorni per sistemare il decoro di tutti».

«Ho partecipato alla marcia per la Palestina, non per fare politica - commenta uno dei portavoce della comunità, Prince Howlader (che conferma l'intenzione di organizzare il corteo per la sicurezza) - È chiaro poi che ognuno ha i suoi orientamenti e questo mi pare legittimo. Quando personalmente organizzo manifestazioni e eventi, anche sportivi, e fornisco tutte le informazioni alla polizia, invito sempre le istituzioni e il sindaco in particolare, che vorrei venisse a conoscerci. Sulla pluralità dei rappresentanti, devo dire che in diversi ci prendiamo a cuore i problemi della comunità, perciò diventiamo punti di riferimento. Il nostro rappresentante istituzionale è però a Milano ed è il Console. Sono il primo a sostenere che se un negozio non rispetta le regole va chiuso: io ho aggiunto cassette di pronto soccorso ed estintori nel mio. Chiedo solo un po' di pazienza per chi è arrivato da poco. L'assessore alla Coesione, Simone Venturini, mi ha dato al massima disponibilità a organizzare corsi con Confindustria per la corretta gestione dei locali. Io sono per il dialogo. Da tempo mi aspettavo un incontro con il sindaco, non è ancora arrivato».

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