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Economia Scorzè

AkzoNobel: società veneziana interessata all'acquisto. Pressing sui sindacati

Filctem e Femca: «Ci fanno pressione, intendiamo esaminare tutte le manifestazioni d'interesse. Scaricate sulle sigle responsabilità inaccettabili. Chi sapeva della chiusura si è preso tutto il tempo per valutare»

Nell'incontro in Confindustria il 21 marzo alla presenza della direzione AkzoNobel, del sindaco di Scorzè Nais Marcon, e di alcuni politici locali, è stata indicata alla rappresentanza sindacale unitaria (rsu) in azienda e alle organizzazioni sindacali territoriali Filctem e Femca una società veneziana interessata all’acquisto del sito industriale. «Siamo venuti a conoscenza della manifestazione di interesse di questa azienda il giorno successivo alla firma dell'accordo e subito ci siamo mossi per un primo incontro al fine di conoscere la stessa - affermano le sigle - Vogliamo sottolineare la nostra attenzione e allo stesso modo vogliamo valutarla, capirla bene e vagliare altre possibili proposte. In questo incontro ci è sembrato importante affermare che l’offerta va posta sullo stesso piano di valutazione di altre eventuali proposte, pervenute all’azienda o frutto della ricerca dell’advisor perché è garanzia di una maggior trasparenza, chiarezza e completezza, nell’ottica di una futura scelta, visto il ruolo fondamentale che l’advisor stesso deve avere in questo percorso, riconosciuto anche nell’accordo sindacale firmato in Regione».

«Pressione sul sindacato»

Sulla stessa linea i sindacati nazionali presenti al coordinamento tra rsu AkzoNobel e azienda del 22 marzo a Milano. «Registriamo l'ennesima pressione esercitata nei nostri confronti, affinché ogni nostra decisione venga presa in tempi ristrettissimi, inizialmente per l'avvio della cassa integrazione, poi per la firma dell'accordo, e ora per pretendere una nostra risposta entro una settimana, massimo 10 giorni. Tempi molto stretti per la parte sindacale, quando invece AkzoNobel si è presa tutto il tempo necessario per valutare l'acquirente. Infatti - continuano Filctem e Femca - i primi incontri che la direzione AkzoNobel ha avuto con l'acquirente risalgono a fine gennaio 2023, a differenza delle organizzazioni sindacali e i lavoratori che, con la scusa di preservare l’anonimato dell'interessato all’acquisto sono stati tenuti all’oscuro di qualsiasi dettaglio. Non possiamo sentirci additare possibili colpe di fallimento dell'operazione, solo perché vogliamo capire e valutare oggettivamente le possibilità che abbiamo di fronte».

La precisazione

I sindacati lo ribadiscono nero su bianco. «Non è certamente nostra intenzione voler affossare preventivamente nessuna delle occasioni che si potrebbero manifestare. A fronte di tutto ciò le rappresentanze aziendali e i sindacati territoriali esprimono forte contrarietà e preoccupazione verso ciò che considerano un tentativo di scaricare su di loro un eventuale fallimento della trattativa. Certamente i tempi sono importanti, sia per accedere agli ammortizzatori sociali sia per non perdere le opportunità che si manifestano, ma non devono essere usati per interessi di altri. L'assimilazione da parte di AkzoNobel del ruolo del sindacato come elemento che mostra disinteresse alle proposte aziendali e che va contro al bene dei lavoratori è a dir poco inaccettabile. Ricordiamo che siamo stati noi a lottare perché vi fosse un percorso per reindustrializzare il sito di Peseggia dopo la scelta sciagurata di AkzoNobel, e chiediamo un confronto veloce ma completo che passi per la figura dell'advisor. Ci auguriamo che l’incontro di mercoledì in Regione possa essere chiarificatore».

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