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Economia

Luce e gas, a nordest il caro bollette è il più alto d'Italia

Emerge da uno studio effettuato dalla Cgia di Mestre. Scendono i prezzi di mercato delle materie prime, ma gli italiani devono pagare di più

I prezzi di mercato nel mese di febbraio 2024 del gas naturale e dell’energia elettrica sono tornati agli stessi livelli del mese di giugno di 2021, ma le bollette pagate dalle famiglie italiane nel 2023 sono invece aumentate, rispetto a tre anni fa, mediamente di 328 euro (+26,2%). Secondo quanto rileva l'ufficio studi della Cgia di Mestre, però, ai nuclei familiari del nordest è andata ancora peggio: il rincaro è stato pari a 457 euro (+33,6%).

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Probabilmente, l'impennata è riconducibile all’andamento dell’inflazione maturata nel settore energetico, che da noi è cresciuto in misura più significativa che altrove. Come è possibile che, nonostante i prezzi delle materie prime siano sostanzialmente in calo dalla fine del 2022 e i governi Draghi e Meloni abbiano erogato quasi 100 miliardi di euro per contrastare il caro energia a famiglie e imprese le bollette abbiano subito dei rincari così pesanti? «Per far fronte alla mancanza di liquidità che, soprattutto nel 2022, ha colpito i distributori e i fornitori di energia - spiegano dalla Cgia -, questi ultimi hanno ritoccato all’insù le caparre e le cauzioni in capo ai consumatori». In sostanza, ciò che hanno fatto è stato aumentare la quota fissa presente in bolletta, «l’importo che può essere considerato pari a un canone mensile». Anche l’inflazione presente nel settore energetico ha concorso a far salire il costo delle bollette, avendo contribuito ad impennare gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4 per cento e della luce del 93,1 per cento.

Il nordest è la macroarea del Paese che ha subito i rincari più elevati. «Sempre tra il 2021 e il 2023 - prosegue la Cgia -, l’aumento medio annuo delle bollette di luce e gas è stato di 457 euro (+33,6%). Seguono il nordovest con +316 euro (+23,9%), il mezzogiorno con +304 euro (+26,6 per cento) e, infine, il centro con +260 euro (+21,1%)».

«A fronte della crisi energetica verificatasi in particolare tra la fine del 2021 e la prima parte del 2023 - dicono ancora dall'associazione -, abbiamo l’impressione che ancora una volta a pagare il conto siano stati solo, o quasi, i consumatori. Certo, anche le società del settore hanno subito degli shock importanti, ma gli extraprofitti realizzati in questi anni dalle aziende energetiche sono stati rilevanti. E in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del contributo di solidarietà sugli extraprofitti applicato nel 2022 alle aziende energetiche - conclude -, nel 2023 l’erario ha incassato solo 2,8 miliardi di euro rispetto ai 10 miliardi che il governo Draghi aveva ipotizzato di riscuotere».

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