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Economia

Quattrocento imprese collegate con le Ulss 3 e 4 per prevenire incidenti e infortuni

Tre webinar, tra il 14 e 15 giugno, in cui gli specialisti del Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro (Spisal) hanno illustrato i rischi caratterizzanti alcuni settori produttivi: la metalmeccanica, il legno e la logistica

Oltre 400 aziende della provincia di Venezia collegate online con gli operatori degli Spisal dell’Ulss 3 e dell’Ulss 4 del Veneto orientale: durante tre webinar, tra il 14 e 15 giugno, gli specialisti del Servizio prevenzione igiene sicurezza ambienti di lavoro (Spisal) hanno illustrato i rischi di alcuni tra i principali settori produttivi: la metalmeccanica, il legno e la logistica. «È il nostro impegno: fare prevenzione. Prima ancora che essere controllori, prima ancora di intervenire con le sanzioni – sottolinea il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 3, Vittorio Selle – gli specialisti dello Spisal sono persone competenti in materia, che hanno il compito di interagire con le aziende, di condividere e diffondere con esse le buone pratiche che rendono il lavoro più sicuro, di promuovere i tanti e aggiornatissimi materiali illustrativi predisposti dai gruppi tematici regionali sui rischi connessi ai vari settori di attività. È importante che le aziende guardino agli Spisal come interlocutori in grado di assisterle e dare loro indicazioni utili, utilizzando tutti i canali che le tecnologie di comunicazioni offrono in questi anni, quindi anche il dialogo via web, com’è avvenuto in questi giorni».

Gli incontri via webinar, attraverso i quali le aziende si sono collegate con la sede dello Spisal di Mestre, costituiscono la prima fase di una più ampia iniziativa inserita nei Piani mirati di prevenzione (Pmp) e nel Piano regionale di prevenzione 2020-2025, in riferimento al macro obiettivo riguardante la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sul lavoro. «Il nostro Spisal realizza anche attraverso queste iniziative – spiega il direttore dello Spisal dell’Ulss 3 Serenissima, Nicoletta Ballarin – quello che è il mandato della Regione Veneto, che ha individuato tre ambiti cruciali per l’applicazione dei Pmp: i settori del legno, della logistica e della metalmeccanica. Ci siamo rivolti così, nel corso dei webinar, proprio alle aziende di questi settori, selezionandoli da elenchi inviati dalla Regione Veneto, frutto di un’elaborazione di un database dell’Inail che ha tenuto conto del numero di dipendenti e dell’accadimento di eventi infortunistici. L’adesione è stata altissima: è evidente che le stesse aziende invitate considerano lo Spisal un interlocutore fondamentale per costruire insieme una diffusa cultura della sicurezza sul lavoro e per la riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali».

Gli Spisal delle due aziende sanitarie del territorio della Città Metropolitana di Venezia, che cooperano in questa azione preventiva, puntano a sviluppare un percorso articolato in fasi successive. «Stiamo in primo luogo offrendo assistenza - sottolinea la dottoressa Ballarin - alle aziende coinvolte fornendo gli strumenti per procedere ad un’autovalutazione. Saranno così in grado di considerare gli specifici rischi correlati alle attività svolte e, tra questi, in particolare quelli dovuti all'impiego di macchine, attrezzature e impianti, e alla presenza di agenti cancerogeni, ad esempio polveri di legno duro. Altri aspetti trattati con le aziende sono l’organizzazione della viabilità, l’organizzazione del lavoro, le buone pratiche in caso di co-presenza di più imprese, nonchè l'individuazione delle eventuali carenza di formazione e di addestramento dei lavoratori». Contemporaneamente, gli Spisal hanno pubblicato tutta la documentazione di indirizzo per la prevenzione, rendendola fruibile, aggiornata, nei siti delle due Ulss.

«Siamo poi impegnati - sottolinea il dottor Davide Sulli, direttore dello Spisal dell'Ulss 4 Veneto Orientale - nell’attività di monitoraggio e di vigilanza; in una prima fase viene richiesto alle aziende di verificare il proprio livello di sicurezza e di salute in riferimento agli specifici rischi attraverso check list predisposte dai gruppi di lavoro regionali; un campione di aziende sarà successivamente sottoposto a interventi di vigilanza dei nostri tecnici. La terza fase sarà costituita dalla verifica dell’efficacia dell’attività svolta: la effettueremo raccogliendo e valutando i risultati ottenuti, che saranno condivisi con le parti sociali, insieme a eventuali ulteriori buone prassi individuate grazie allo stimolo offerto dai piani di prevenzione».
 

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