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Economia

Il corteo dei fabbricatori di Nara camicie per salvare lavoro e produzione

La società "Passaggio Obbligato" che ha acquisito il marchio nel 2021 ha annunciato la chiusura di via Noalese a Santa Maria di Sala, dove ci sono 24 dipendenti

Oggi il corteo dei lavoratori. La doccia fredda era però arrivata a fine gennaio. Lo stabilimento della società "Passaggio Obbligato" chiude l'unità produttiva di via Noalese a Santa Maria di Sala, e lascia a casa 24 dipendenti fra cui 2 persone delle liste protette e un guardiano che risiede nella palazzina che verrebbe dismessa. La notizia l'hanno avuta tre settimane fa i sindacati Filctem, Femca, Uiltec, Filcams, Fisascat e UilTucs. Le quote societarie di Passaggio Obbligato sono di Fenicia spa, spiegano le sigle, che possiede Camicissima e che dal 2021 ha acquisito il marchio Nara camicie. I lavoratori nel Salese erano più di 60 al momento del trasferimento di azienda del 2021, ma un po' alla volta sono calati.

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Oggi, martedì 6 febbraio, i dipendenti hanno sfilato a Mestre marciando anche in via Ca' Marcello dove sono stati ricevuti nella sede di Veneto Lavoro, con  cartelli e striscioni. «Ci spiegavano che avrebbero cercato di rilevare dei punti vendita nel territorio e che la loro volontà era quella di mantenere il sito produttivo di Santa Maria di Sala, ma a distanza di pochi anni i loro progetti non si sono mai concretizzati fino ad arrivare alla drammatica comunicazione di chiusura del sito», spiegano. Ora si rivolgono alla Regione con l'obbiettivo di non perdere il lavoro né un'unità produttiva del territorio, un'altra nel salese che ha già rischiato con la Speedline di Tabina.

I produttori di Nara camicie del Veneziano in protesta contro la chiusura di Santa Maria di Sala

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