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Le incertezze non fermano lo shopping natalizio: spesa in linea con il 2022

L'analisi di Confesercenti sui trend dei consumatori veneziani: si stimano affari per 275 milioni di euro, cambiano le abitudini di acquisto

Il giro d'affari legato al periodo natalizio si mantiene sui livelli dello scorso anno, al netto dell'evoluzione delle abitudini dei consumatori. Come nel 2022, si stima che la somma destinata alle spese delle festività in provincia di Venezia sarà di circa 275 milioni di euro. La tredicesima contribuirà a stimolare lo shopping, anche se buona parte sarà utilizzata per far fronte a bollette e mutui.

Alcune informazioni significative emergono dalla tradizionale indagine di Confesercenti sui consumi natalizi, realizzata incrociando i dati Istat con le interviste ad un campione di 240 persone. In generale va rilevato che una parte del comportamento delle famiglie è influenzato da fattori che preoccupano sia a livello globale che personale: le guerre, l'inflazione, gli aumenti dei costi dell'energia, i timori per il cambiamento climatico. Ne deriva che, nel mese di dicembre, i consumatori acquistano ormai solo lo stretto indispensabile per mantenere vivo lo “spirito” della festività.

«Il futuro è incerto e c'è un senso di impotenza rispetto ai grandi fenomeni globali - fa notare Michele Lacchin, dell'Ufficio studi Confesercenti -. Ciononostante il budget destinato alle spese natalizie resta simile a quello dello scorso anno, a fronte di un minore volume di acquisti e a un aumento del loro valore». Insomma, si compra di meno ma a prezzi più elevati. Questo, secondo Confesercenti, è dovuto a due fattori: una maggiore attenzione al prodotto e alle sue qualità, inclusa una crescente attenzione alla sostenibilità; e una diffusa ricerca di equilibrio tra il pragmatismo (inteso come attenzione alla moderazione nei consumi) e l'aspirazione a uno stile di vita dove assume rilievo il benessere individuale (hobby, tempo libero, relazioni).

Il peso delle tredicesime

Si stima che il valore delle tredicesime, percepite da dipendenti e pensionati, ammonti nella provincia di Venezia a 700 milioni di euro (370 milioni da stipendi, 330 milioni da pensioni). Tra gli intervistati, il 35% ha dichiarato che impiegherà la maggior parte della propria tredicesima per pagare mutui e bollette, il 23% la dedicherà al risparmio e il 10% ad "altro". Il 25% dichiara che la utilizzerà in buona parte per gli acquisti natalizi. Aggiungendo i redditi di chi non beneficia di tredicesima, cioè l’area del lavoro autonomo, Confesercenti conclude che i veneziani spenderanno circa 275 milioni per regali e cene, più o meno come lo scorso anno.

Tra speranza e prudenza

Come sarà il Natale dei veneziani? Una minoranza intravede un possibile "rilancio" (13,3%), per il 22% sarà "difficile", mentre il 47% dichiara di avere "speranza". I più, insomma, sperano con l’ottimismo della volontà, ma poi, nei fatti, adottano comportamenti di spesa razionali. Ogni persona, indicativamente, dedicherà allo shopping natalizio un budget di circa 190 euro. Gli acquisti si concentrano su alimentari e abbigliamento (prevalentemente accessori), a seguire le spese destinate alla cura della persona, libri e giocattoli.

Infine, i luoghi dello shopping: dall'indagine non emerge un canale d’acquisto preferito o dominante, il consumatore si muove indifferentemente tra mondo online e negozio fisico, tra centri commerciali e mercatini alla ricerca dell’articolo desiderato e delle migliori condizioni d’acquisto. I fattori presi in considerazione sono il prezzo, la sicurezza e la semplicità. Di fatto, le quote di mercato tra i diversi canali sono sostanzialmente le stesse del 2022: l’e-commerce, dopo il forte aumento degli anni scorsi, pare abbia rallentato la sua corsa, e la sua penetrazione sul totale del retail resta stabile (17%). «Sempre di più - conclude Confesercenti - il consumatore considera l’intero mondo della distribuzione come un “endless aisle”, una sorta di scaffale infinito in cui scegliere di volta in volta».

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