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Primo maggio, Filcams e Studenti Medi con chi lavora. Gobat: «Salari, tanti nodi irrisolti»

La presidente dell'ordine dei consulenti: «Troppa burocrazia in busta paga». Pane e rose, Cgil riconferma l'iniziativa solidale, ecco gli appuntamenti della Festa del lavoro

Pane e Rose 2023: riconfermata anche quest'anno l'iniziativa solidale di Filcams Cgil, Udu e Rete degli Studenti Medi dedicata a lavoratrici e lavoratori del commercio costretti a lavorare il Primo Maggio. Lunedì, Festa delle lavoratrici e dei lavoratori, la Filcams Cgil Veneto, insieme alle ragazze e i ragazzi dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi, distribuirà una rosa solidale alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata, costretti a lavorare nel giorno della loro festa. «Sono ancora molti, troppi, gli esercizi commerciali che decidono di restare aperti anche nei giorni festivi, impedendo ai loro dipendenti di conciliare con dignità i tempi di vita e di lavoro. Una situazione che risulta grave nel corso dell'anno, ma diventa intollerabile nella giornata simbolo del movimento dei lavoratori», commentano Filcams e e Rete degli Studenti Medi.

L'iniziativa “Il Pane e le Rose” vuole sensibilizzare i consumatori ed esprimere vicinanza verso chi non ha la possibilità di godersi il meritato riposo durante questa festività e di partecipare alle manifestazioni che celebrano il lavoro. «L'importanza della festa del Primo Maggio - dichiara Cecilia De Pantz, segretaria generale Filcams Cgil Veneto - continua ad essere ignorata da singoli esercenti che decidono di tenere aperti i loro esercizi commerciali, senza considerare gli effetti negativi che questa privazione ha su lavoratori e lavoratrici, costretti a lavorare in un giorno di festa e di lotta. Promuoveremo e sosterremo questa iniziativa solidale finché non si inizierà a discutere seriamente di un modello di commercio in grado di restituire il giusto valore alle domeniche e alle festività, alla conciliazione tra vita e lavoro».

Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto, aggiunge: «Ci rifiutiamo di cedere a un'idea di lavoro privo di un’equa retribuzione, non attento al rispetto dei diritti e del tutto disinteressato alla tutela dell'integrità psico - fisica delle persone. Il primo maggio decidiamo di passarlo a fianco di chi lavora anche quando non dovrebbe farlo, di chi viene invisibilizzato e privato del suo tempo e del suo spazio di riposo. In una giornata come questa, anche una semplice rosa può essere in grado di ricordare che non si è da soli». Ecco gli appuntamenti previsti nei capoluoghi veneti: 

  • Treviso, Piazza dei Signori, ore 9
  • Vicenza, Corso Palladio, ore 9
  • Belluno, Piazza dei Martiri, ore 9
  • Verona, Piazza Dante, ore 9.30
  • Padova, Piazza dei Signori, ore 10
  • Venezia, Centro Commerciale Le Porte di Mestre, ore 10

«In questo Primo maggio sono ancora molti, troppi, i problemi legati al mondo del lavoro ancora irrisolti. Come il problema tutto italiano dei bassi salari e dell'alto costo del lavoro dovuti a un'eccessiva sovrastruttura burocratica e alla presenza di decine di enti e altri soggetti collegati a diversi servizi connessi con il rapporto lavorativo. Questi fenomeni deprimono la produttività e non incentivano il merito a causa di un'eccessiva e inutile normativa che in realtà impedisce di utilizzare incentivi e sgravi fiscali come, ad esempio, la detassazione dei premi di risultato o le indennità collegate al valore della prestazione lavorativa -  commenta la presidente dell'ordine dei consulenti del lavoro di Venezia, Patrizia Gobat -.  Parliamone il Primo maggio per dare soprattutto ai giovani quella giusta retribuzione che si vedono offrire all'estero per lo stesso tipo di lavoro. Parliamone per trovare un punto d'incontro tra impegno e valore della prestazione. Parliamone per trovare una seria via per semplificare e innovare il mercato del lavoro e la complessa struttura retributiva non più consona ai tempi e alle esigenze dei lavoratori e del datori di lavoro».

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