Export in costante crescita in Veneto orientale: +9% nel primo trimestre del 2023
La maggior parte delle esportazioni si concentrano verso i Paesi dell'Unione europea e il Nord America. Ma ottimi segnali arrivano anche da Cina e India
L'export si conferma un solido motore di sviluppo per l’economia del Veneto orientale. Nel primo trimestre del 2023, le imprese di Venezia, Padova, Treviso e Rovigo hanno fatto segnare un +9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come rilevato da Confindustria Veneto Est, la performance segna una crescita maggiore dell'Emilia Romagna (+4,5%) e di regioni benchmark europee come Baden-Württemberg (+7,9%), e Auvergne Rhône-Alpes (+8,6%).
Il bilancio per le imprese nel periodo gennaio-marzo è di vendite verso l'estero pari a 9,8 miliardi di euro, il valore più alto di sempre, pari al 50,1% dell’export regionale, con un balzo di 804 milioni in più rispetto a dodici mesi fa. Dati che proiettano le esportazioni dell’area vasta oltre la quota record di 40 miliardi a fine anno.
Guardando ai paesi di destinazione, l'export si concentra nei Paesi dell'Unione europea e nel Nord America, con ottimi segnali anche da mercati come Cina, Paesi del Golfo, India. Con riferimento ai primi, le dinamiche più intense riguardano le vendite in Germania (1,4 miliardi, +7,2%) saldamente primo partner, e Francia (1,3 miliardi, +18,6%). La Spagna cresce del +8,4% (500 milioni) quarto mercato davanti al Regno Unito (443 milioni, +2,1%), ma aumentano anche le esportazioni verso Paesi Bassi (+12,7%) e Austria (+6,7%).
«In un contesto sicuramente non semplice, di tensioni geopolitiche e scambi internazionali in rallentamento, la performance dell’export conferma la grande capacità di reazione, adattamento e strategie innovative delle nostre imprese per essere competitive sui mercati esteri - commenta Alessandra Polin, consigliere delegata di Confindustria Veneto Est per l'internazionalizzazione -. È il momento di attivare ogni politica di supporto alla presenza internazionale delle nostre imprese, di ogni dimensione, c’è un potenziale enorme per il made in Italy che dobbiamo assolutamente sfruttare».