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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia Marghera / Porto Marghera

Zona franca a Porto Marghera, accelerazione al ministero: "Primi risultati entro settembre"

Giovedì incontro alla sede del ministero dell'Economia con enti e associazioni del territorio. Unanime la consapevolezza della necessità di allargare l'area no tax per la competitività

Estendere la zona franca doganale di Porto Marghera. Questo l’obiettivo del tavolo tecnico che si è riunito giovedì pomeriggio a Roma, nella sede del Ministero dell’Economia, al quale hanno partecipato i rappresentanti della Regione, del Comune e della Città metropolitana di Venezia, della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, dell’Autorità di Sistema Portuale e dell’Agenzia delle Dogane. A convocare la riunione, alla quale erano presenti anche il Dipartimento per le Politiche Europee della presidenza del Consiglio, il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta.

“Abbiamo accolto l’invito avanzato dalla Camera di commercio di Venezia-Rovigo – ha spiegato in apertura dell’incontro il sottosegretario – per riprendere quel confronto sul sistema portuale di Venezia avviato un anno fa. L’obiettivo è di giungere in tempi brevi all’individuazione di strumenti legislativi che possano consentire all’area portuale di sviluppare a pieno le sue potenzialità”. Centrale in questa strategia è un’azione coordinata e condivisa che porti a estendere territorialmente e a rendere operativa la zona franca doganale del porto di Venezia (Venice Free Zone) che, con i suoi ottomila metri quadri di estensione nell’area di Porto Marghera e i vantaggi di natura economica e amministrativa, costituisce un importante asset di competitività per l’intera economia veneta. Il sindaco Brugnaro l'ha spiegato anche martedì scorso, in occasione della presentazione degli eventi per il centenario di Porto Marghera: "Siamo in un'epoca in cui le grandi industrie sono frammentate in tutto il mondo - ha spiegato - immaginate se al porto i dazi fossero inferiori che nel resto d'Italia. Che le merci possano viaggiare con un risparmio per le imprese, quanti posti di lavoro ci sarebbero".

Gli esponenti del tavolo si sono lasciati con alcuni compiti per casa da ultimare entro settembre. L'impegno è di individuare il modo condiviso le aree cui estendere la zona franca doganale, stabilire il rapporto tra questa zone e il riconoscimento di area di crisi complessa di Porto Marghera, definire le possibilità fiscali per gli aiuti compatibili con le norme europee e identificare gli strumenti normativi necessari per rendere operativo questo strumento. Il coordinamento delle operazioni sarà appannaggio della Camera di commercio di Venezia-Rovigo. 

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