Le foto di Luigi Ferrigno in mostra alla Querini Stampalia
La mostra "Appunti fotografici. La Venezia di Luigi Ferrigno" a cura di Lorenza Bravetta alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia - in programma dal 17 dicembre 2023 al 1 aprile 2024 - presenta per la prima volta al pubblico un insieme organico dell’attività di questo fotografo amatore che attraversa la seconda metà del Novecento e si affaccia al nuovo millennio. La mostra ripercorre, attraverso 89 fotografie, la produzione di Luigi Ferrigno per fasi temporali e stilistiche, scandite in tre sezioni dedicate.
Il progetto è promosso dalla Fondazione Querini Stampalia con il contributo scientifico dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, in collaborazione con Fondazione di Venezia, Banca Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum, Venice International Foundation. La mostra rientra nel palinsesto de Le Città in Festa del Comune di Venezia.
«Nel corso di oltre cinquant’anni, Luigi ‘Gigi’ Ferrigno ha osservato e documentato Venezia, superando gli stereotipi da cartolina e restituendone l’unicità e le molteplici contraddizioni. Uno sguardo attento, capace di entrare nelle pieghe della quotidianità, di soffermarsi sullo scorrere del tempo… Ma anche un approccio discreto, che restituisce scorci inattesi e punti di vista mai scontati, iscrivendo appieno Ferrigno nel solco di quella che viene definita fotografia umanista», scrive Lorenza Bravetta in catalogo.
Venezia per Ferrigno è tutta la vita: la città della famiglia, di quarant’anni di lavoro in vetreria sull’isola di Murano, della passione per la fotografia che lo accompagna. Un racconto della città il suo, nato dall’esperienza e dalla sensibilità personali, documento storico e rappresentazione di poetica essenzialità.
«Mi ritengo un fotografo di strada. Fotografo la gente di ogni giorno. Uso ancora una vecchia macchina analogica con pellicola in bianco e nero… Delle volte ti sogni certe cose. Hai come una visione. Poi vai in giro, vedi il sogno e scatti. E’ una cosa istantanea», racconta di sé Ferrigno. Alla Querini Stampalia il fotografo ha affidato nel 2021 il suo archivio - più di 25.000 immagini - perché fosse conservato, valorizzato e messo a disposizione di tutti. La mostra ne presenta una piccola ma significativa parte.
«La mostra e le attività ad essa collegate rientrano in un percorso da tempo sviluppato che ha l’obiettivo di incrementare l’accessibilità alle collezioni attraverso l’utilizzo di metodi partecipativi e inclusivi, che catturino l’attenzione del pubblico e garantiscano l’accesso alle informazioni -dichiara Marigusta Lazzari, direttrice della Querini Stampalia -. Questo progetto espositivo vuole sottolineare ancora una volta il ruolo della Fondazione come archivio vivo della città, qui attraverso la fotografia, quella d’artista e quella documentale, mezzo di analisi delle trasformazioni sociali, culturali ed economiche di un territorio, pretesto per un’ulteriore riflessione sul bene culturale quale veicolo di crescita dei cittadini».