"Inghiottiti dalla plastica", la mostra fotografica di James Whitlow Delano al Candiani
Il fotografo James Whitlow Delano testimonia con i propri scatti la piaga dei rifiuti di plastica che, anche se apparentemente si abbatte più duramente in altri Paesi, non risparmia nessuno. La mostra prende vita al Centro Culturale Candiani di Mestre dal 23 marzo al 12 maggio 2024, in collaborazione con PhotoOp. L’inaugurazione è venerdì 22 marzo, alle ore 18, con la presenza dell'autore e dell'assessore all'ambiente, Massimiliano De Martin. Sarà poi visitabile a partire dal 23 marzo. Orari: da martedì a domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (chiusure: 31 marzo e 1 aprile; aperture straordinarie: 25 aprile e 1 maggio), a ingresso libero.
«Una visita in un centro commerciale di Tokyo, dove vivo, è un’immersione nello spettro completo delle tipologie di plastica: fibra di carbonio, teflon, scaffali pieni di erba sintetica, pavimenti di finto legno in plastica, cuoci riso in plastica lucida, caffettiere, piante e pentole di plastica; shampoo, sapone, lozioni per la pelle e trucchi confezionati in tutti i colori dell’arcobaleno di plastica. Anche il 60% dei nostri vestiti sono realizzati in fibre sintetiche (plastica): corsie su corsie di Lycra a buon mercato, poliestere e abiti acrilici per tutte le età», spiega il fotografo. «La plastica - continua - è letteralmente in ogni angolo del mondo. Nel 2019, i ricercatori hanno scoperto microplastica nel ghiaccio artico. Lo stesso anno, gli esploratori hanno trovato plastica nella Fossa delle Marianne, il punto più profondo del pianeta».
«È stata ritrovata anche nel suolo, nei fiumi, nell’aria e nelle isole più remote. In tutti gli oceani del mondo esistono grandi zone di accumulo di plastica causate dalle correnti e il Mar Medieterraneo è considerata la sesta “isola di plastica”, superando il limite massimo tollerabile di presenza di microplastiche, oltre il quale si verificano significativi rischi ecologici. La plastica si frantuma in pezzi più piccoli dello zooplancton, i minuscoli organismi alla base della catena alimentare marina, e questi micro- e nanoscopici frammenti possono essere ingeriti dagli organismi marini e rilasciare in essi le sostanze tossiche di cui sono composte e quelle che hanno assorbito dall’ambiente.Le microplastiche e i loro contaminanti possono risalire la catena alimentare fino ad arrivare a noi».
Il Comune di Venezia si è attivato sul tema ed è ai primi posti in Italia per indice di raccolta differenziata. È anche il primo Comune in Italia ad aver aderito all’iniziativa “Plastic Smart Cities”, promossa dal WWF, con l’obiettivo di contrastare la dispersione di plastica in natura, sostenere i corretti conferimenti e ridurre l’utilizzo di plastica monouso e non necessaria. «L’impegno a tutela dell’ambiente nel settore dei rifiuti - commenta l’assessore De Martin - ha portato il Comune, supportato da WWF, ad approvare il proprio Piano di azione per la prevenzione, gestione e monitoraggio della dispersione della plastica in natura. L’impegno di ognuno di noi può fare la differenza e mostrare gli effetti della dispersione della plastica in natura con questa interessante rassegna fotografica deve farci riflettere».
Accanto alla sala espositiva della mostra, un’area adiacente ospiterà alcuni pannelli redatti con il supporto di WWF, Gruppo Veritas e Gruppo Avm (Actv e Vela spa) che illustrano i progetto citato, gli effetti della dispersione di plastica in natura su esseri umani ed ambiente, e il percorso intrapreso dal Comune per contrastare questo fenomeno: il progetto pilota per la rimozione degli pneumatici dai canali cittadini da parte dei gondolieri sommozzatori e le attività portate avanti da Veritas per la gestione dei rifiuti in plastica nella città metropolitana.