Abiti, creazioni originali e tessuti provenienti dall'Oriente in mostra a Venezia
L’appuntamento che inaugura le celebrazioni per i 700 anni della morte di Marco Polo è al museo di Palazzo Mocenigo con "L’Asse del Tempo: Tessuti per l'Abbigliamento in Seta di Suzhou", dall’11 gennaio al 29 febbraio 2024.
Un progetto che ricorda e rinnova il legame storico tra Venezia e Suzhou, ufficialmente gemellate dal 1980, due città sull’acqua che sorgono alle estremità della Via della Seta. Soprattutto, entrambe con un forte legame con la figura di Marco Polo che, durante il suo lungo viaggio in Oriente come incaricato del Kublai Khan, restò ammaliato da Suzhou. Ne "Il Milione" viene descritta come una molto nobile città molti drappi di seta fanno, e sono ricchi mercatanti. Proprio la seta è protagonista a Palazzo Mocenigo con l’esposizione nel portego di una ventina di abiti, creazioni originali, tessuti e fedeli repliche di antichi abiti provenienti dal Museo della Seta di Suzhou, centro di primaria importanza per la ricerca, la tutela, la conservazione e la protezione della millenaria tecnica di tessitura che rese celebre la seta della regione dello Jiangnan. Creazioni come il broccato della dinastia Song, il lampasso, il Kesi, tappezzerie in seta, o il tipico ricamo di Suzhou conosciuto come pattern velvet, qui in mostra con preziosi esemplari, ancor oggi sono esempi del patrimonio culturale immateriale della Cina. Il dialogo con gli spazi del Museo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo che ospita le collezioni tessili e di abiti antichi dei Musei Civici, è un’occasione davvero speciale anche per comparare da un punto di vista estetico e manifatturiero lo stile dell’abbigliamento durante la Repubblica Serenissima con quello delle principali dinastie regnanti nell’antico impero cinese.
L'esposizione è l’occasione anche per comparare da un punto di vista estetico e manifatturiero lo stile dell’abbigliamento durante la Repubblica Serenissima con quello delle principali dinastie regnanti nell’antico impero cinese: «Sono creazioni che oggi come al tempo del viaggiatore veneziano, suscitano stupore e meraviglia per la loro raffinatezza e preziosità – spiega la responsabile del museo di Palazzo Mocenigo, Chiara Squarcina – Un valore non solo estetico ed esecutivo ma anche una testimonianza dello scambio culturale, in un’ottica di collaborazione che, oggi come ieri, si traduce in inclusione, divulgazione e dialogo tra le istituzioni. Un lavoro congiunto tra tutti i componenti del comitato per le celebrazioni, che sottolinea il pregio inestimabile di questo omaggio alla figura di Marco Polo».
«Si tratta di una mostra che ci permette di rinsaldate i legami con Suzhou e con la Cina – conclude l’assessore comunale Paola Mar – grazie alla figura di Marco Polo, quale grande viaggiatore, grande diplomatico e commerciante, ma anche un uomo che ha saputo intercettare e conoscere a fondo una cultura diversa dalla nostra, l’ha saputa amare e diffondere in patria e nel mondo. Una personalità sempre attuale e contemporanea, un esempio per tutti i veneziani e non solo: quello che siamo oggi lo dobbiamo anche a Polo, ai suoi viaggi e alle sue esperienze».