Biennale Teatro, gli spettacoli di giovedì 17 settembre
Due novità sono in scena all’Arsenale giovedì 17 settembre: Pandora del Teatro dei Gordi, che raccoglie una compagnia di giovani diplomati della Scuola Civica d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, alle Tese dei Soppalchi (ore 17) e La filosofia nel boudoir di Fabio Condemi, proveniente dal vivaio di Biennale College, al Teatro Piccolo Arsenale (ore 21.30). In replica, come tutte le mattine dalle 10.00 alle 20.00, la performance per spettatore solo The Right Way di Daniele Bartolini alla Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian e Automated Teller Machine di Giuseppe Stellato al Teatro alle Tese (ore 19).
Fra le tante declinazioni del tema del festival, ci sono stati artisti che hanno visualizzato la censura in un luogo, un paesaggio, uno spazio fisico. Per la giovane compagnia indipendente del Teatro dei Gordi guidata da Riccardo Pippa si tratta di un bagno. “Può essere il bagno di una fabbrica, di una stazione della metropolitana, di un aeroporto, di un club, di una stazione di servizio, di una scuola, di un ospedale... E’ lo spioncino dal quale vedere ciò che nei diversi contesti sociali non si può vedere, una parte dove gestire gli imprevisti della vita o rompere, in qualche modo, un qualsiasi ordine stabilito. … Non è un luogo più vero rispetto al fuori, è solo un altro aspetto dell’esserci; se fuori, ci si deve attenere alle norme sociali, a una prassi, al gioco, dentro si dismette o ci si mette necessariamente qualcosa, si cambia. E' uno spazio amorale, di sospensione, anche di grossa violenza e nudità, un luogo comune dell’interiorità dove ampliare lo spettro dell’azione quotidiana oltre i limiti e le censure”. Pandora, dunque, come ideale contenitore di mali e ingiustizie probabilmente nascoste alla vista.
Già segnalato con una menzione speciale a Biennale College, Fabio Condemi - dopo Bestia da stile e Jakob Von Gunten, presentato proprio alla Biennale - continua nella sua indagine su testi di “formazione alla rovescia”. L’argomento di La Philosophie dans le boudoir ou Les instituteurs immoraux scritto in forma di dialogo drammatico-filosofico “è l’educazione sessuale e filosofica di una giovane vergine durante un periodo storico (la Rivoluzione francese) nel quale si verificarono grandi trasformazioni politiche, economiche, sociali e culturali che costituiscono quello che abbiamo chiamato il mondo moderno. Alcune persone si chiudono in una stanza al riparo dall'esterno per osservare e prendere parte alla rappresentazione del testo sadiano. Man mano che la vicenda va avanti i ruoli e il rapporto tra realtà e finzione si mischiano creando continui slittamenti di senso che mettono costantemente alla prova lo sguardo e il punto di vista dello spettatore. Cosa rende tanto scandalosa la scrittura di De Sade? Sade ci mette freddamente davanti a uno specchio e analizza in modo implacabile il nostro rapporto con il limite”. Forse nessun autore è mai stato perseguitato e messo al bando tanto a lungo come il rivoluzionario Divin marchese che, come ricorda Condemi, è ancora oggi scandaloso perché “analizza in modo implacabile il nostro rapporto con il limite”.
Il programma
ore 10.00 > 20.00 (ogni mezz’ora) Sala delle Colonne (Ca’ Giustinian), The right way (2020, ca 20’) di Daniele Bartolini
ore 17.00 Tese dei Soppalchi (Arsenale), Pandora (2020, ca 90’) di Teatro dei Gordi
ore 19.00 Teatro alle Tese (Arsenale), Automated Teller Machine (2020, ca 30’ + 30’ video) di Giuseppe Stellato
ore 21.30 Teatro Piccolo Arsenale, La filosofia nel boudoir (2020) di D.A.F. De Sade, regia Fabio Condemi