L'accento del patriarca sullo sviluppo sostenibile: "Drammatica necessità"
Durante la messa dell'Epifania a San Marco, Moraglia ha spronato a rispettare l'ambiente: "C'è un nesso tra luce, energia e spiritualità"
Energia, ambiente, futuro. Sono tre delle grandi tematiche che il patriarca Francesco Moraglia ha deciso di trattare durante la Messa a San Marco dell'Epifania. "Uno sviluppo compatibile e sostenibile dinanzi alle imprescindibili esigenze dell’ambiente non può essere rimandato - ha affermato - Si tratta, infatti, di una sfida legata al nostro presente che ci interpella oggi in modo drammatico. Neanche nel terzo o quarto mondo si deve più sottostare al ricatto: o lavoro o salute".
Tanto più che dal centro alle periferie del mondo secondo Moraglia ci sarebbe un nesso tra luce, energia e vita. Dal materiale al spirituale. "Le liturgie del Natale e dell’Epifania si concentrano sulla luce, perché il bambino adorato dai pastori e dai Magi è l’origine stessa della luce, dell’energia e della vita - ha proseguito il patriarca - L’Epifania offre ai pagani lo stesso messaggio che il Natale offre a Israele; Gesù - la luce, l’energia, la vita di Dio - è il dono, anche per i popoli che non hanno avuto la Legge e i Profeti e che, però, sono chiamati a diventare luce. L’Epifania 'compie' il Natale e ci chiama alla testimonianza e all’evangelizzazione, ovunque e comunque, iniziando da quella periferia che è il nostro cuore. La luce si impone per attrazione e la luce fa breccia nelle tenebre, semplicemente perché è luce. Il Vangelo chiede d’essere annunciato da una comunità che, per prima, è stata ridestata dal sonno, rivestita di luce e che intende essere testimone della luce presso ogni uomo, chiunque sia. La solennità dell’Epifania - conclude Moraglia - ci ricorda, così, che Gesù non è un tesoro per pochi privilegiati ma, come cantano gli angeli nella notte santa di Betlemme, il tesoro da condividere con tutti gli uomini di buona volontà".