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Divisione tra Mestre e Venezia? Neanche per idea. Luigi Brugnaro: "Serve unità"

Il sindaco rifiuta l'idea di un nuovo referendum e affossa la consultazione: "Sono dieci anni che sono contro la separazione. È una condizione antistorica"

Quattro referendum sono abbastanza per poter dire che ai veneziani non interessa separare il capoluogo dalla terraferma. Lo ribadisce il sindaco Luigi Brugnaro lunedì, a margine della celebrazione dei 202 anni dell'Arma dei carabinieri: "Sono dieci anni che sono contro la separazione - spiega - È una condizione antistorica". Il primo cittadino torna così sulla richiesta di una quinta consultazione popolare per la separazione della città lagunare da Mestre, ricordando che sono cambiate le condizioni e che la stessa città metropolitana ha votato "che non può essere separata Mestre da Venezia".

Brungnaro ha poi aggiunto che anche i dibattiti su questo tema "sono positivi se poi diventeranno politici", sottolineando però la legittimità per un sindaco di dire no "se dopo quattro volte che si è votato, si debba votare anche una quinta" alla luce proprio delle condizioni giuridiche cambiate anche grazie alla costituzione della città metropolitana. "Io - ha rilevato - sono per una città più forte, per l'unità di tutti, mai contro qualcuno. Capisco quando vent'anni fa c'era un disegno diverso. C'era la legge speciale, non c'era la crisi economica, non c'era Europa. Ora c'è l'Europa. Ora con la città metropolitana ci sono i sindaci, c'è un idea che non è veneziano-centrica".

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