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Chi è Luigi Brugnaro: è lui il nuovo sindaco di Venezia

Nato a Mirano nel 1961 è padre di 5 figli. Fondatore di Umana e presidente della Reyer, alle elezioni ha sconfitto il senatore Felice Casson

Domenica sera è giunto il verdetto, Venezia ha scelto e con il 53,21% delle preferenze Luigi Brugnaro è il nuovo sindaco del capoluogo lagunare. La sua storia recente è nota, il suo volto e i suoi slogan sono divenuti "tormentone" da quando in città è partita la campagna elettorale che l'ha portato al successo: una vittoria ottenuta nel giro di meno di tre mesi, da quando ha deciso di scendere in campo raccogliendo attorno a sé le forze del centro-destra e sfidando il senatore Felice Casson nello storico "feudo" della sinistra.

Nato a Mirano nel 1961 da una maestra elementare da un operaio sindacalista della Montefibre di Porto Marghera, Brugnaro ha trascorso la sua infanzia tra Spinea e Mirano, dove si è diplomato al liceo Ettore Majorana. Dopo una laurea in architettura allo Iuav ha intrapreso la carriera da imprenditore e, nel 1986, all’età di 25 anni, ha fondato EVERAP, società di creazione di reti commerciali, mentre è del 1997 la sua "creazione" più importante. Si tratta di Umana, il colosso del lavoro interinale che negli ultimi anni è riuscito a superare i 300 milioni di fatturato. La società dal 1997 ad oggi si è ingrandita al punto tale da raggiungere i 600 dipendenti e le 113 filiali sul territorio nazionale.

Nel 2006 Luigi Brugnaro ha acquistato la Reyer Venezia. Sotto la sua presidenza la squadra di basket è ritornata in serie A, fino a raggiungere le semifinali scudetto proprio nel 2015, con in panchina Charlie Recalcati. Ai successi sportivi Brugnaro ha affiancato anche importanti cariche: nel 2009 viene eletto presidente di Confindustria Venezia e poi, nel 2012, diviene membro del direttivo di Confindustria presieduto da Giorgio Squinzi.

"L'abbiamo fatto per tutta la città", queste sono state le prime parole del neo sindaco di Venezia che ha letteralmente capovolto l'esito del primo turno, andando a sconfiggere l'ex magistrato Felice Casson. Lui dice di non essere un uomo di destra, di aver sempre votato Massimo Cacciari, ma a guardare le liste che lo sostenevano ci sono pochi dubbi: dopo venticinque anni e le giunte di Massimo Cacciari, Paolo Costa e Giorgio Orsoni, la poltrona di Ca' Farsetti è finita al centro-destra. Anche se lui apre anche ai "renziani che avranno voglia di lavorare", ha annunciato.

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