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A Venezia da primavera c'è il ticket d'ingresso. In Consiglio, cartelli urla e proteste

Brugnaro: «Dobbiamo cercare di trovare qualche sistema per proteggere la città dal turismo di massa». I consiglieri di opposizione: «Questo provvedimento non serve a nulla se non a distrarre l'Unesco»

Cartelli di protesta, attacchi e urla in Consiglio comunale dove a maggioranza martedì è passato il ticket d'ingresso, il contributo di accesso alla città storica lagunare. I consiglieri di  opposizione, Monica Sambo del Pd e Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!) avevano chiamato a raccolta la città a partecipare in presenza alla seduta di Ca' Farsetti e in tanti si sono presentati. Cartelli di protesta. L'urlo "Vergogna" e la replica del sindaco Luigi Brugnaro: "Fascisti", hanno fatto da sfondo a un dibattito incandescente, condito da sospensioni e dalla richiesta d'intervento della polizia della presidente del Consiglio Ermelinda Damiano contro le aggressioni verbali, nel corso degli interventi.

«Dobbiamo cercare di trovare qualche sistema per proteggere la città dal turismo di massa che in certi giorni dell’anno rende la città poco vivibile – le parole del sindaco Brugnaro - Faremo una prova con grande umiltà, cercheremo di non danneggiare nessuno, inizialmente saranno solo una ventina-trentina di giorni, che potremmo definire a “bollino nero”. È un invito ai turisti giornalieri di non venire in quelle giornate, ma qualora decidessero di farlo, di prenotarsi e, se non esenti, di pagare il contributo di accesso. Questa norma è una delle varie azioni messe in campo per contrastare l’over-tourism, come il blocco a nuovi alberghi, ristoranti e bar nella città antica, la pianificazione degli spazi pubblici, la norma per la regolazione del commercio di pregio e, a breve, un nuovo regolamento per le affittanze turistiche».

«Contrari a certe esternazioni eccessive che condanniamo diciamo che non ci sono giustificazioni a certi toni del sindaco nei confronti di alcuni consiglieri comunali», l'intervento del consigliere Marco Gasparinetti (Terra&Acqua). «Al di là del responso dell'Unesco, è chiaro che Venezia è a rischio: cambiamenti climatici, pressione turistica. L'amministrazione avrebbe potuto intervenire ad esempio con le norme sugli affitti brevi, su questo siete voi il "partito del no"», dice Gianfranco Bettin (Verde Progressista). Ma al limite delle contestazioni il sindaco ha fatto presente di aver pensato di far uscire tutti dall'aula. «Questa manovra ha il merito di sensibilizzare. Ci vuole una consapevolezza che è dettata dall'obbligo di prenotazione, da una compartecipazione di costi, da una responsabilità - spiega Deborah Onisto, consigliera di Forza Italia - Abbiamo già ottenuto un risultato con questo provvedimento, anche se personalmente avrei inserito dei limiti più stringenti».

Inizialmente il contributo in fase sperimentale è fissato a 5 euro con una serie di esclusioni (residenti, lavoratori, studenti) e una serie di esenzioni che toccano i campi della vita sociale per evitare che Venezia sia una città chiusa, ha spiegato l'assessore al Bilancio Michele Zuin. Non è un numero limitato, lascerà sempre la città aperta ma sarà disincentivante per chi vuole venire in giornata a Venezia nei momenti di maggiore afflusso. «Tanto si è detto ma in questi anni nessuno ha fatto delle proposte concrete per cercare di regolare i flussi turistici giornalieri - argomenta Zuin - La materia sembra complicata, ma l'operazione è simile a quella che facciamo quotidianamente per prenotare un viaggio. Non capiamo la contrarietà di quelli che non vogliono questo tipo di provvedimento, altri interventi sarebbero esclusivi (tipo ztl sul ponte della Libertà) oppure il contributo d'accesso a zero euro (solo prenotazione) che non porterebbe a risultati. È un passo in avanti concreto, osserveremo i risultati per valutare eventuali modifiche migliorative. Oggi è una giornata importante, abbiamo la responsabilità di fare qualcosa per regolare finalmente i flussi turistici».

«Questo tipo di intervento non serve a nulla se non a distrarre l'Unesco. Lo rinviate da anni ma solo nel momento in cui siamo al rischio di inserimento nella black list si arriva rapidamente alla votazione. Non c'è un limite, un numero sostenibile per la città», sostiene Sambo. «Non avete capito questa città: è piena di rifiuti, i trasporti sono al collasso. Noi le proposte le abbiamo sempre fatte, questa amministrazione non ascolta i cittadini». A distanza, l'Unione degli universitari (Udu) sostiene che «il ticket d'accesso fa acqua da tutte le parti». 

Persone sedute a terra a Ca' Farsetti durante il Consiglio sul contributo d'accesso a Venezia

Tra le centinaia di cittadini e associazioni che hanno assistito alla seduta oltre agli studenti dell'associazione universitaria c'erano rappresentanti degli studenti di Esu, Ca' Foscari e Iuav in senato accademico e del consiglio di amministrazione. «Siamo la generazione Erasmus, cresciuta con dei precisi valori di libertà di movimento e abbattimento di tutte le frontiere - commenta Marco Dario, coordinatore dell'Udu Venezia - Il ticket d'accesso non risolverà alcun problema. Se davvero si vuole invertire la spaventosa tendenza allo spopolamento va limitata la proliferazione delle locazioni turistiche e fatti investimenti nei servizi lasciando spazio alle nuove generazioni e a migliaia di studenti universitari che in questa città vorrebbero viverci».

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