rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Il decreto passa in Senato. Zuin: "Non basta". Il Pd: "Il sindaco dovrebbe ringraziare"

Botta e risposta tra l'assessore al Bilancio e i deputati veneziani del Pd. Il debito scende di 17 milioni e i docenti possono essere assunti, ma resta il problema dei dipendenti comunali

Il decreto enti locali è una risposta concreta ai problemi di Venezia che, secondo i deputati del Pd, merita di essere apprezzata. Di più: "il sindaco e gli assessori dovrebbero solo ringraziare per il lavoro fatto in queste settimane - scrivono i parlamentari Michele Mognato, Andrea Martella, Delia Murer, Davide Zoggia e Sara Moretto - Che ha sopperito alla narrazione confusa fatta da chi amministra la nostra città, isolandola, e al clima di inutile scontro che ha caratterizzato il loro rapporto con i lavoratori e con tutti i cittadini che la pensano in modo diverso".

Di parere diverso l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, secondo cui quanto fatto dal governo non è abbastanza. Il voto di fiducia del Senato al decreto comporta una riduzione della "multa" per Venezia da 18,3 milioni a 1,3 (grazie alla riduzione al 30% dello sforamento e alla possibilità di detrarre la cifra pari alla spesa sostenuta per l'edilizia scolastica nel 2015); ma anche la norma per le assunzioni del personale insegnante, "garantendo così il servizio e i livelli occupazionali delle scuole materne e asili nido", ammette Zuin. "Purtroppo - precisa - non è stata recepita la richiesta del sindaco Luigi Brugnaro che, da mesi, chiedeva al governo di annullare completamente le sanzioni".

Insomma, secondo l'assessore "l'operazione portata avanti con forza dal sindaco in questi mesi ha sicuramente prodotto delle risposte positive per la città, ma questo non ci può soddisfare. Il Parlamento e il governo devono avere ben chiaro che, con la loro decisione, il Comune non potrà né stabilizzare i dipendenti precari con i contratti in scadenza prima della fine dell'anno, né erogare il salario accessorio secondo le nuove linee meritocratiche decise con la riorganizzazione". E conclude dicendo che dovrebbero essere proprio i parlamentari veneziani "a spiegare questo voto ai dipendenti comunali, perché sia chiaro che, in questa partita, l'amministrazione si è sempre schierata al loro fianco".

Secondo il Pd "è grazie invece al lavoro parlamentare si potranno assumere le maestre per gli asili nido e scuole materne". "Forse il sindaco preferiva privatizzare il servizio?" si chiedono, aggiungendo: "È stata approvata alla Camera la proposta di legge per far pagare alle aziende gli interessi semplici e non composti alle aziende veneziane tra cui anche Avm e Casinò, con notevoli risparmi per le casse pubbliche. E il sindaco, anziché annunciare ricorsi legali, non dovrebbe sollecitare il Senato ad approvare al più presto questo provvedimento come invece ci risulta abbiano già fatto le associazioni delle imprese private? Si è ridotta drasticamente la sanzione economica per lo sforamento del patto di stabilità a solo 1 milione e trecentomila euro, ci viene naturale chiedere se non era possibile fare ulteriori azioni nel corso del 2015 per ridurre la cifra dello sforamento? E ancora perché la maggioranza in Comune di Venezia, la stessa che governa la Regione, non è riuscita a farsi pagare i rilevanti crediti che la città avanza?".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il decreto passa in Senato. Zuin: "Non basta". Il Pd: "Il sindaco dovrebbe ringraziare"

VeneziaToday è in caricamento