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Risultati primarie del Pd a Venezia Renzi si "mangia" Cuperlo e Civati

Nel territorio Veneziano si replicano i risultati a livello nazionale, con qualche punto in meno per il fiorentino e qualche soddisfazione in più per Civati

La polvere si posa sui seggi “improvvisati” dal Pd nelle sale dei municipi e negli androni dei centri civici: anche quest'anno le primarie del centrosinistra sono arrivate alla conclusione, ma questa volta chi era uscito perdente dalla sfida di coalizione (perché bisogna ricordare che quelle del 2012 sono state le primarie anche di Sel e Psi) registra un voto quasi plebiscitario e diventa il nuovo segretario nazionale del partito. Matteo Renzi, sindaco di Firenze e grande sconfitto dello scorso anno, ha infatti “staccato” di diverse lunghezze i suoi due avversari, Gianni Cuperlo e Pippo Civati, che in ogni angolo della Penisola hanno faticato a raggiungere il 20% delle preferenze. Anche Venezia, in questo caso, ha suonato la stessa musica del resto del Paese e il candidato toscano sembra aver portato a casa più del 60% dei voti.

LA BASE E IL PARTITO – In realtà, lasciando per un momento da parte gli esiti unidirezionali, queste primarie sembravano non essere così scontate come qualcuno voleva far credere, almeno in provincia. Da una parte molti si aspettavano un sensibile crollo delle affluenze, quasi scontato dato il ritorno alle urne ad appena dodici mesi di distanza dalle votazioni per il leader di “Italia Bene Comune” (senza citare i più critici che non hanno risparmiato commenti al vetriolo quando hanno scoperto di doversi presentare ai seggi muniti di due euro, di nuovo), dall'altra le sedi veneziane parevano discretamente combattute. Congressi e circoli della laguna sembravano apprezzare particolarmente Civati, che con un impressionante 47% avrebbe dovuto fronteggiare il fiorentino quasi sullo stesso terreno. Non è stato così però, e, nonostante il candidato “più a sinistra” (come qualcuno l'ha definito) abbia ottenuto un buon consenso in tutti i seggi, Renzi registra vittorie a destra e a manca. Emblematico il caso di Annone, dove nel 2012 il toscano si era portato a casa solo cinque schede. Quest'anno ha superato l'80%.

NUMERI ALLA MANO – Il nuovo segretario del Pd, stando a quanto riportano i conteggi della notte, avrebbe ottenuto il 61,68% dei voti (14.138) su 71 dei 116 seggi scrutinati. Un risultato lievemente inferiore a quello nazionale, che pare ancorato al 68%, crocetta in più o crocetta in meno, ma al tempo stesso impressionante per il numero di sedi conquistate: Renzi è uscito sconfitto solo dalle urne di Pellestrina, dove ha registrato il 46%, mentre sono stati solamente Asseggiano e due seggi del centro storico ad aver segnalato preferenze inferiori al 50% per il toscano. Una singola disfatta e tre “vittorie di Pirro”: il bilancio del sindaco fiorentino difficilmente poteva apparire più roseo. Anche per i due sfidanti le percentuali lagunari sono state più o meno in linea con quelle nazionali: Cuperlo avrebbe infatti ottenuto 4.405 voti, segnando il 19,25% delle preferenze a suo nome, mentre Civati registra il 17,50% delle schede, equivalenti a circa 4.004 voti. Proprio il filosofo di Monza, che nella Penisola ha mancato il secondo posto, si sarebbe preso qualche piccola rivincita sul rivale “dalemiano” qui nel Veneziano: Giuseppe detto “Pippo” supera infatti Cuperlo a Venezia, tanto nel centro storico quanto nel resto del territorio comunale, a Vigonovo e a Martellago. In definitiva si può dire che Matteo Renzi abbia vinto anche grazie a Venezia, se questo sia un bene o un male è ancora presto per dirlo (come sempre, in politica), ma una cosa è certa: questa volta niente ballottaggi.

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