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Patto per Venezia, il Pd esulta: "Sono state inserite nostre idee", M5S: "Solo marchette"

Il Partito Democratico, in minoranza a Venezia, sottolinea di aver partecipato alla formulazione del documento: "Ora Brugnaro no ha più alibi". I pentastellati: "Indignati"

"Abbiamo lavorato fino alle 7 di questa mattina per limare il testo. E' stato un lavoro frutto di quella mozione unanime del Consiglio in cui si chiedeva alla giunta di intercedere con il governo per trovare una soluzione ai tanti problemi che caratterizzano il futuro di Venezia. Si è lavorato insieme, pur partendo da diverse posizioni politiche. E questo è il risultato". A commentare la firma del "Patto per Venezia", subito dopo la cerimonia a Ca' Farsetti di sabato mattina con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il sindaco, Luigi Brugnaro, è il consigliere del Partito Democratico, Andrea Ferrazzi.

BARETTA E MORETTO - Non è naturalmente l'unico esponente Dem a intervenire: "La firma del premier, che é anche presidente del Comitato che gestisce la legge speciale per Venezia,  conferma l'impegno del governo sia programmatico che di risorse - ha dichiarato il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta - Ora bisogna attuare quanto previsto, recuperando il tempo perduto". Sulla stessa lunghezza d'onda, l'onorevole Sara Moretto: "Con questo Patto - afferma - il governo sancisce un nuovo modo di rapportarsi con i territori e disegna il domani della città di Venezia garantendo investimenti per 457 milioni di euro. Partire dalle richieste dei veneziani e riconoscere l'unicità e la specificità della città, anche grazie al confronto con i rappresentanti istituzionali, sono le basi su cui poggia il documento sottoscritto".

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La firma del "Patto per Venezia"

IL SEGRETARIO METROPOLITANO SCATTOLIN - Il segretario metropolitano del Partito Democratico, Gigliola Scattolin, sottolinea il gioco di squadra tra livello locale e nazionale: "Nel documento ci sono tutte le indicazioni chiave che abbiamo indicato nel nostro 'Piano Strategico Metropolitano' - commenta - il documento, frutto di un percorso di condivisione con i territori, le categorie e le associazioni, che abbiamo redatto e affidato ai consiglieri metropolitani per chiedere a Brugnaro di muoversi e di dare quelle risposte che il nostro territorio. Questo è l'inizio di una nuova epoca per la città metropolitana e per tutto il Veneto".

NICOLA PELLICANI - Anche il consigliere comunale, Nicola Pellicani, ora sprona il sindaco Brugnaro, di centro-destra, a passare dalle firme ai fatti: "Grazie al governo Renzi oggi si può aprire una nuova stagione per la città - dichiara - Dipenderà dalla capacità del sindaco di cogliere questa opportunità dall'immobilismo amministrativo che ha caratterizzato questi mesi. Il Patto può costituire un salto culturale per Venezia: non è il governo che corre in soccorso alla città, bensì il riconoscimento che Venezia, con tutto il suo territorio, rappresenta un'opportunità per l'Italia. Ora - conclude - Brugnaro non ha più alibi per rispondere ai bisogni della città".

M5S ALL'ATTACCO - Il Movimento Cinque Stelle veneto, invece, definisce "marchette e intimidazioni" la firma del patto: "Il gruppo regionale del M5S reagisce con indignazione di fronte a quella che definisce una 'marchetta elettorale' - si legge nel comunicato - Poco fa Renzi ha firmato un patto con il sindaco di Venezia Brugnaro. In questo patto si promettono soldi per la città. E’ molto grave che tutto questo avvenga proprio ora. Non è corretto promettere soldi in piena campagna elettorale. Queste si chiamano marchette elettorali. Renzi ci ha abituati a ciò, già dagli 80 euro. Ma dato che ora i cittadini non ci cascano più, allora tenta di comprarsi il favore dei sindaci. Sarà un caso che Brugnaro, che fa parte di un’alleanza di partiti schierati per il No, abbia deciso a sorpresa di votare Sì?".

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