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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Lido di Venezia

Spiaggia dell'ospedale a Lido: «Bloccare un nuovo stabilimento balneare»

Venezia Verde Progressista: «Va evitata la possibilità di subentro nella richiesta già presentata a suo tempo da Cassa Depositi e Prestiti e Th Resort, che volevano realizzare una struttura ricettiva di lusso»

«Bloccare la realizzazione di un nuovo stabilimento balneare sulla spiaggia dell'ex ospedale al Mare». Lo chiedono al sindaco Luigi Brugnaro il capogruppo e il consigliere comunale di Venezia Verde Progressista: Gianfranco Bettin e Gianluca Trabucco. «Dalla proposta di deliberazione va stralciata ogni indicazione di attuare una nuova struttura turistica da parte del promittente acquirente dell'area (Gt 3 Lido Immobiliare) - scrivono nel testo dell'interrogazione - interrompendo ogni possibile subentro alla richiesta di concessione al demanio, che era stata già presentata a suo tempo per questo stesso motivo da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Th Resort», che volevano far nascere proprio dove c'è l'ex ospedale al Mare una struttura ricettiva di lusso.

«L'arenile rimanga zona di tutela ambientale e siano garantite una frequentazione compatibile con il contesto naturalistico e l'accesso libero alla spiaggia», continua l'interrogazione. Andando all'origine, con delibera del Consiglio comunale del 25 maggio scorso è stata adottata la variante al Piano degli interventi per le aree dell’ospedale al Mare e della Favorita al Lido, con la quale accogliere la proposta di Cdp e Sgr spa presentata all'amministrazione comunale per il recupero del complesso, che risale al 2019 ed è stata revocata. C'è infatti il nuovo progetto che prevede il Parco tecnologico per la ricerca nel campo della medicina digitale con un recupero dei padiglioni novecenteschi tutelati. «Indubbiamente, un cambio positivo rispetto al precedente indirizzo turistico-ricettivo», dicono Bettin e Trabucco. Tuttavia c'è un allegato alla delibera, il numero 1, fanno notare, dove si legge: "riguardo alle aree fronte mare è prevista la realizzazione di uno stabilimento balneare secondo i progetti già allegati alla concessione di quegli spazi". Riteniamo - scrivono i consiglieri seguendo Italia Nostra - vada tutelata l'area dell'arenile per il suo fortissimo valore naturalistico».

Anzi, quello che andrebbe fatto secondo l'onlus per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali italiani, è ancora di più. Dal momento che da un’indagine multidisciplinare è emerso, scrive, come le comunità vegetali-habitat, la flora, la fauna e i macromiceti di questo piccolo tratto di arenile siano tali da renderlo meritevole di inclusione nel sito d'interesse comunitario “Lido di Venezia, Biotopi Litoranei” e che queste peculiarità ambientali sono state, successivamente, riconosciute anche dal Piano Particolareggiato degli Arenili del Lido, servono misure per "attenuare il disturbo antropico diretto e indiretto". In altre parole, altro che stabilimento balneare. Per Italia Nostra: «La frequentazione va limitata, si devono fare dei sentieri di comunicazione tra gli edifici e la spiaggia ed è necessario ridurre emissioni sonore e luminose. È da interdire anche l'accesso ai cani durante il periodo di nidificazione, casomai costruendo recinzioni per la salvaguardia dei nidi e dei pulli dell’avifauna».

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