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Boom Brugnaro: è secondo nella classifica dei sindaci più amati de "Il Sole 24 Ore"

Il primo cittadino di Venezia si posiziona alle spalle di quello di Lecce: «Vincono il dinamismo e la politica "del fare"». Se si votasse oggi avrebbe l’8,8 per cento di consensi in più

Il sindaco Brugnaro promosso a pieni voti. Almeno secondo quanto emerge da "Governance poll", il sondaggio annuale realizzato da Irp Marketing per Il Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori locali, che vede il sindaco di Venezia al secondo posto tra i più amati in Italia. Di più: se si votasse oggi, dopo sette mesi di guida della città, Brugnaro guadagnerebbe l’8,8 per cento di consensi sulle schede rispetto a quanto ottenuto alle elezioni dell'estate scorsa.

In Veneto c'è un altro primo cittadino nella top ten: Massimo Bitonci, alla guida del Comune di Padova, che raggiunge il quinto posto della graduatoria nazionale. È comunque Brugnaro a essere considerato "la rivelazione dell’anno", dato che fino a pochi mesi fa non era neppure in politica: un manager attivo nel campo dell'imprenditoria che in breve tempo è balzato in vetta alle classifiche con il 62 per cento di consensi. Lui, naturalmente, si dichiara soddisfatto e lunedì mattina dal suo account Twitter scriveva: "Grazie a tutti i cittadini per la fiducia e l'aiuto"

Il vincitore della classifica è invece il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, mentre al terzo posto c'è Matteo Ricci di Pesaro. Il sondaggio vede in testa alla lista nazionale due rappresentanti del centrodestra, dei quali, secondo Ipr, gli italiani premiano "il dinamismo e la politica del fare". In generale cresce il gradimento verso una nuova classe dirigente del Paese, mentre il Comune è l'istituzione ritenuta più vicina ai cittadini.

Il sindaco lunedì mattina ha accolto con piglio deciso i risultati della rilevazione: "Ora bisogna andare avanti, perché non sono arrivato primo", scherza. Il tono è più disteso rispetto ad altre volte, segno che anche l'amministrazione attendeva una cartina di tornasole della bontà del proprio operato. E' arrivata. Con numeri che forse nemmeno Brugnaro si aspettava: "Non mi sono posizionato in seconda posizione io, ma l'abbiamo fatto tutti. Voglio ringraziare la mia squadra e tutti coloro che si stanno impegnando per rilanciare Venezia. La gente comincia a capire che il nostro è un grande progetto che va al di là delle posizioni politiche. Stiamo cercando di cambiare, e questo lo riconoscono anche alcune persone legate alle amministrazioni precedenti. Abbiamo cominciato dalla sicurezza, che è l'anticamera del rilancio; ma dobbiamo assolutamente dare una prospettiva di lavoro ai nostri figli. E' solo attraverso la ripartenza dell'economia che potremo farlo. Ci sono Porto Marghera, le vetrerie. Ci sono imprenditori seri pronti a investire qui, ora vogliamo che questa energia sia trasformata in realtà".

Fondamentale, secondo il primo cittadino, resta una inversione di tendenza rispetto al passato: "Sapevo dei problemi in cui versava il Comune e mi sono candidato per questo, ma quando siamo arrivati qui ci siamo stupiti di quanto le criticità fossero radicate, c'era una 'cultura della carità' imperante. Abbiamo vissuto troppo tempo di debiti, ora con umiltà stiamo cercando di trovare il bandolo della matassa senza indebitare i nostri figli. Ma abbiamo conosciuto anche tante persone che vogliono darsi da fare per la città. E speriamo che ne arrivino altrettante dopo aver letto questi numeri. Poi - conclude - c'è anche chi si permette di criticare dicendo che si potrebbero fare le cose in maniera migliore quando ha amministrato la città negli ultimi vent'anni".

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