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Stop alla polemica sulla parità dei premi alla Regata storica: equità in mano al Comune

Il sindaco Brugnaro stabilisce l'uniformità di trattamento tra uomini e donne e spegne la polemica scoppiata dopo il respingimento della mozione della capogruppo Pd Monica Sambo, che aveva chiesto qualche migliaio di euro in più per le regatanti in Consiglio al fine di superare dopo 70 anni il gap gender

Premi delle Regate: «Non saranno più i regatanti a quantificarne il valore. Sarà il Comune a definirli partendo dalla parità tra uomini e donne». Il sindaco Luigi Brugnaro entrato a gamba tesa sulla polemica della parificazione fra generi nell'assegnazione dei premi della Regata, ha trasferito la responsabilità della suddivisione dell'ammontare a Ca' Farsetti. Un dibattito arrivato già in parlamento, dove l'ex consigliere comunale e deputato del Partito Democratico Nicola Pellicani stamattina ha depositato un'interrogazione assieme alla coordinatrice provinciale del partito Lia Quartapelle e al senatore Dem Andrea Ferrazzi denunciando una «discriminazione nella divisione dei premi».

«Abbiamo chiesto al governo - spiega - di far luce sulla vicenda incredibile: la maggioranza di centrodestra mercoledì in Consiglio Comunale ha bocciato l’emendamento della capogruppo del Pd Monica Sambo che chiedeva finalmente di introdurre la parità di genere anche per i premi per la Regata storica. Un atteggiamento oscurantista, stigmatizzato anzitutto dalle regatanti veneziane. È dal 1953 che le donne gareggiano ma i bandi del Comune per la Storica hanno sempre previsto un premio maggiore per la categoria maschile. Questa era l’occasione per porre fine a questa ingiustizia». La mozione, presentata nel corso dell'approvazione del Bilancio, puntava a un aumento del montepremi di circa 7 mila euro, tale da consentire di spartire i soldi in più alle donne. Opzione respinta dal consigliere delegato alle Tradizioni Giovanni Giusto, convinto che imporre dall'alto una diversa distribuzione delle risorse assegnate con bando comunale avrebbe portato a un'interferenza nell'autoregolamentazione dell'associazione regatanti. «Se un diverso orientamento i regatanti vogliono dare in tema di parità, siano loro a decidere di una nuova distribuzione di quello che c'è, magari rinunciando a qualcosa per favorire le colleghe donne», ha detto.

Tesi respinta dalla segretaria dell'associazione Elena Almansi. «Da sette anni chiediamo che il Comune intervenga a cambiare il regolamento appunto perché non tutti i regatanti accettano di rinunciare a qualcosa, e chiediamo qualche risorsa in più. Per tutta risposta quest'anno, rispetto al 2019, il montepremi è calato di circa 19 mila euro. Il bando è comunale ed è lì che è indicata la determinazione delle cifre per categorie e ordine di arrivo. Da sette anni chiediamo una distribuzione più equa». Nell'ultima gara il primo premio della categoria donne è stato parificato al quarto livello degli uomini, visto che in precedenza era più basso dell'ultimo premio maschile.

Da ora però la musica cambia. «Ci saranno premi uguali per uomini e donne per tutta la stagione, non solo alla Storica - conclude il sindaco Brugnaro - Fino a oggi sono stati i regatanti a definire la suddivisione dell'ammontare complessivo dei premi messo a disposizione dal Comune. Purtroppo questo ha generato delle disparità. Ora, vista l'incapacità di trovare soluzioni eque, sarà il Comune a vigilare sulla distribuzione dei premi, per superare tutte quelle criticità evidenziate dall'attuale gestione. L'indicazione precisa è, d'ora in poi, l'uniformità di premi tra uomini e donne. Non sarà qualche interrogazione parlamentare subito presentata dall'ex presidente della Camera Laura Boldrini, a togliere al Comune l'onore di essere stato il primo a garantire la parità dei premi e a risolvere questa annosa questione, non solo per la regina delle regate, la Storica, ma per tutta la stagione».

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