Arriva l'ok del governo al referendum sull'autonomia del Veneto: lettera a Zaia
In partenza la risposta alla richiesta avanzata un mese e mezzo fa al premier Matteo Renzi: in ballo maggiori poteri e competenze alla regione: "Ma non sarà come Trento e Bolzano"
Il governo risponde al Veneto: il referendum sull'autonomia è possibile, ma ad alcune condizioni. È in partenza, a un mese e mezzo dall'invio della richiesta del governatore Luca Zaia, la lettera di risposta firmata dal sottosegretario agli Affari Regionali, Gianclaudio Bressa. È lui stesso ad annunciarlo, spcificando che sarà inviata a Palazzo Balbi nei prossimi giorni.
Il sottosegretario contemporaneamente specifica che non sarà permesso ampliare nè modificare il quesito, che resterà più o meno il seguente: "Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?". Ancora non è stata ipotizzata una data per la consultazione: difficile, però, che il quesito venga accorpato al referendum confermativo della riforma costituzionale previsto per ottobre. Anche perché in tal modo i veneti sarebbero chiamati a rispondere su due questioni in qualche modo in contraddizione tra loro. Sarà quindi la Regione a stabilire la data, ma anche a pagare le spese necessarie per il referendum.
Il governo specifica inoltre che, in ogni caso, il Veneto non potrà avere le stesse prerogative delle province di Trento e Bolzano. "È impossibile sul piano storico e culturale - spiega al Corriere - sul piano costituzionale, perché lì si ragiona di leggi costituzionali e qui ordinarie, e sul piano finanziario, perché loro trattengono i 9/10 delle loro tasse dovendo fronteggiare competenze, come gli enti locali, che il Veneto non avrà mai. Dunque - conclude - evitiamo parallelismi demagogici, che fanno solo confusione. Vogliamo fare sul serio e la lettera che stiamo per spedire a Zaia lo dimostra".
