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Sostegno economico e inquinamento, arriva la risoluzione per il vetro artistico di Murano

Approvate martedì le iniziative a favore del distretto ipotizzato per l'isola veneziana; impegno anche per l'abbattimento delle emissioni di agenti nocivi nella lavorazione

Un passo in avanti per il riconoscimento e il sostegno alla secolare attività della produzione del vetro artistico di Murano: è stata approvata martedì, in commissione Attività produttive, la risoluzione del deputato Pd Andrea Martella sulle "iniziative a favore del distretto del vetro artistico di Murano". Un atto che serve a "promuovere, compatibilmente con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, misure di sostegno e sgravi fiscali con agevolazioni per le piccole imprese, su base pluriennale, anche e in particolare finalizzate a incentivare l'adozione di strumenti per l'abbattimento delle emissioni di agenti inquinanti nocivi dalle lavorazioni del vetro, valutando anche la fattibilità di realizzare per Murano una zona franca urbana".

Gioisce, tra gli altri, il Movimento 5 Stelle, che rivendica l'inserimento nella risoluzione della questione inquinamento: "Così la salute dei cittadini di Murano, minacciata da emissioni fuori norma di arsenico, cadmio e altri inquinanti, entrerà nelle priorità per il rilancio del settore - spiega Marco Da Villa, deputato pentastellato membro della Commissione - L'atto proposto dalla maggioranza, nella sua stesura originaria, trascurava completamente il problema molto sentito nell'isola". "Un'indagine condotta da Arpav nell'autunno 2015 sulla qualità dell'aria a Murano - prosegue il parlamentare - ha rilevato un valore medio di cadmio 43 volte superiore al valore obiettivo (con un picco a 297 volte), che scendeva a poco più del doppio del valore obiettivo per quanto riguarda l'arsenico (con un picco a 6,4 volte), ormai non più utilizzabile per la produzione vetraria”.

Secondo il M5S altri dettagli della risoluzione suscitano alcune perplessità: "L'ispirazione di fondo di salvaguardare il made in Italy di qualità ci convince, ma bisogna aiutare chi in questi anni ha resistito con fatica a una dura crisi evitando che gli sgravi privilegino operatori con scarse basi produttive in loco, e non dando troppo spazio a enti e consorzi rispetto ai produttori".

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