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Mestre Mestre Centro / Via Dante, 110

Straniero sfregiato in via Dante, altro sangue nel quartiere della stazione

Verso le 17 di sabato un passante ha dato l'allarme per un uomo a terra. Sul posto tre volanti della questura, l'ambulanza e l'automedica: il ferito è stato portato all'ospedale

Sul fatto indaga la squadra mobile veneziana, ma è difficile non pensare a un nuovo regolamento di conti fra stranieri nel quartiere della stazione di Mestre. Nel pomeriggio di sabato c'è stato un altro accoltellamento in via Dante 110: il fatto è accaduto verso le 17, quando un passante ha dato l'allarme per un uomo a terra ferito e sanguinante.

Si trovava tra via Gorizia e via Montello, in un tratto del quartiere Piave spostato su via Dante, che i residenti conoscono bene perché di solito stranieri di origini africane vi si appostano per spacciare mentre assuntori di droghe arrivano per acquistare sostanze. Poco prima dell'allarme si capiva che era scoppiata l'ennesima rissa, pare fra nigeriani, forse contendenti la stessa area, i clienti o la vendita delle dosi, che ha portato per l'ennesima volta al ferimento di una persona con arma da taglio. Sul posto tre volanti della questura, l'ambulanza e l'automedica per soccorrere un africano sfregiato al volto e trasferito all'ospedale. 

Di seguito sono intervenute le pattuglie della polizia locale per l'intervento nella gestione delle emergenze e il servizio Veritas per la rimozione delle tracce ematiche sul marciapiede e sulla parete esterna di un immobile. Dopo l'aggressione sono rimasti incustoditi in zona un paio di ciabatte infradito, un accendino, resti di materiale vario e indumenti forse usati per tamponare le ferite.

«Ci sono persone che in quel lembo di "terra di nessuno" stazionano continuamente - commenta Giampaolo Conte, amministratore della pagina Fb "E robe del quartiere Piave" - spacciatori nonché assuntori di ogni tipo di droghe. Queste le foto del luogo dove il fatto di sangue è avvenuto dopo che una passante ha richiesto l'intervento del Suem». Solo tre giorni sono trascorsi dall'omicidio del 32enne salzanese, Lorenzo Nardelli, picchiato a morte da due cugini moldavi ora in carcere, dentro l'ascensore di un condominio di via Rampa Cavalcavia: un'area che dista due minuti a piedi da via Piave e dalla stazione e che con il quartiere "fragile" condivide gli stessi problemi di sicurezza.

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