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Mestre

Anziano scippato al parcheggio urla e fa prendere il ladro

L'arresto del Nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza verso l'ora di pranzo. Il malvivente bloccato dai militari in Corso del Popolo con il borsello del settantenne. Appello di un'insegnante alle istituzioni: «La situazione è gravissima»

Poteva cadere e farsi male invece ha reagito subito e si è messo a urlare il settantenne che lunedì verso le 13 è stato derubato del suo borsello, del portafoglio e del cellulare davanti al parcheggio di via Costa, in pieno giorno in centro a Mestre. A prenderlo di mira, colpendolo mentre era solo e approfittando del fatto che difficilmente avrebbe potuto tenere il passo di un giovane in fuga, è stato il suo aggressore: un marocchino di trent'anni circa che dopo averlo scippato si è dileguato correndo verso Corso del Popolo. La reazione del settantenne, scosso ma in buone condizioni, è stata invece immediata. L'uomo ha iniziato a urlare camminando nella stessa direzione del ladro e continuando a chiedere aiuto. «Fermatelo, mi ha derubato, prendetelo!». In alto sulle impalcature dei lavori alle facciate dei palazzi in Corso del Popolo, intanto, un operaio aveva visto tutto.

Calandosi in strada si è messo a correre e a gridare a sua volta: «Bloccatelo, è un ladro, prendetelo!». Fortuna ha voluto che in quel momento, in occasione della pausa pranzo, i militari del Nucleo economico finanziario della Guardia di Finanza di Venezia stessero giusto uscendo dalla sede del Comando provinciale per recarsi in mensa. Le urla e il trambusto hanno attirato immediatamente l'attenzione dei finanzieri che, a un veloce sguardo alla situazione, hanno capito cos'era successo fermando il nordafricano in fuga. L'uomo arrestato è stato identificato ed è finito in cella dove trascorrerà la notte in attesa di comparire davanti al giudice. All'anziano, che i finanzieri hanno sentito assieme a tutti i testimoni, sono stati restituiti i suoi beni.

Un episodio che torna a far parlare di sicurezza a Mestre dove - oltre che dal quartiere più problematico (stazione) e anche il più presidiato dal dispositivo di controllo interforze coordinato dal prefetto Michele Di Bari - i cittadini tornano a chiedere un presidio costante di polizia per vivere una "normale" esistenza quotidiana. Lo ha fatto ieri un'insegnante mestrina, Alessandra Pelizzaro, nella lettera inviata alla municipalità di Mestre e al sindaco Luigi Brugnaro. «Si deve prendere atto della situazione gravissima che viviamo non solo in via Piave, ma in via Carducci, via Verdi, via Circonvallazione, via Mazzini, Parco Querini e via Wolf Ferrari - afferma - Spaccio quotidiano, bivacchi, sporco, bottiglie, siringhe, turpiloqui e scene raccapriccianti. C'è chi si buca sulle ginocchia al passaggio della gente, bambini compresi. Io chiedo loro continuamente di andare a farlo altrove, così come esorto a non gettare immondizie e bottiglie a terra perché sono un'educatrice ed è mio dovere farlo, non ho timore e penso che ognuno debba dare l'esempio. Nutro grandi speranze per la città - continua Pelizzaro - ma bisogna trovare una soluzione: lo chiedo a nome delle famiglie che ancora vivono in centro, per mettere fine a questa situazione ormai insostenibile. Desideriamo preservare spazi e luoghi che ci appartengono e sono per i nostri figli e nipoti, costruiti e progettati dai nostri genitori che ci hanno insegnato l'importanza del bene comune». 

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