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Martedì, 30 Aprile 2024
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Bus elettrico fuori strada, la ruota sopra il marciapiede: terzo incidente in tre mesi

Il mezzo della società La Linea è di quelli coinvolti nella strage del 3 ottobre sul cavalcavia e nello schianto sul pilastro di via Carducci. Giovedì riunione in Comune. Dai primi accertamenti sembra un errore di manovra

Un bus elettrico della società La Linea è finito fuori strada per la terza volta in tre mesi e mezzo, rischiando d'investire i passeggeri alla fermata. È successo nel pomeriggio verso le 15.45. L'autobus dello stesso tipo di quello coinvolto nella strage del cavalcavia di Mestre il 3 ottobre 2023, quando morirono 21 persone, e uguale al modello di quello rosa, sempre elettrico, che una decina di giorni dopo si è schiantato contro la colonna del sottoportico di via Carducci, causando una quindicina di ferito, ieri in fase di manovra davanti alla fermata è salito sopra il marciapiede.

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Nulla è successo perché il veicolo avanzava, in direzione Venezia, a una velocità molto bassa e questo ha permesso agli utenti, tutti concentrati sotto alla tettoia della fermata Actv, di anticipare bene o male la manovra e spostarsi un po' più indietro in tempo. Di sicuro c'è stata preoccupazione e l'eco del terzo episodio d'incidente con un mezzo della ditta produttrice cinese Yutong coinvolto, ha scatenato un caso. Domani mattina, giovedì 18 gennaio, in un incontro convocato d'urgenza con il comune e la polizia locale l'assessore alla Mobilità, Renato Boraso, verificherà la situazione. 

L'autista, dipendente di mezza età esperto e in servizio per la società di Massimo Fiorese non da molto tempo, ha dichiarato alla polizia locale di essere salito con la ruota anteriore destra sopra il marciapiede fermandosi e avvisando l'ufficio movimenti. Sul posto è arrivato un ispettore aziendale che, non avendo riscontrato alcuna emergenza, ha fatto rientrare il bus in deposito con una gomma danneggiata. Tutti i passeggeri sono scesi, non è arrivato un bus sostitutivo com'era sembrato di capire all'inizio, la gente è rimasta semplicemente in attesa della successiva corsa utile a proseguire il percorso.

Dopo la prima strage del 3 ottobre e lo schianto sul pilastro del secondo autobus il giorno 14 dello stesso mese in via Carducci, ora si tratta di capire la causa della manovra di mercoledì pomeriggio alla fermata di via Cappuccina. Nel caso del bus rosa contro il pilastro in via Carducci, la causa è stata individuata nel malore dell'autista, poi operato per problemi cardiaci, mentre la caduta nel vuoto del mezzo elettrico che ha causato 21 vittime è ancora in fase di ricostruzione. I dati sono stati acquisiti, anche quelli del telefonino, la procura non ha ancora condiviso i risultati con le parti.

Poi c'è la perizia sul conducente, Alberto Rizzotto, che pur avendo riscontrato problemi al cuore, non può stabilire se e quanto quei disturbi, patiti già da qualche anno ma non tali da impedirne la professione, possano aver causato la perdita di controllo del bus, precipitato per dieci metri nel vuoto. L'ad della Linea, Massimo Fiorese smorza le polemiche «L'autista ha accostato alla fermata, probabilmente non riuscendo a tenersi a debita distanza dal marciapiede, e ci è salito sopra con una ruota anteriore - precisa - Ogni giorno in centro a Mestre percorriamo con i nostri veicoli oltre diecimila chilometri e queste sono cose che succedono».

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