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Mestre Mestre Centro / Piazza Erminio Ferretto

Fiaccolata per la pace a Mestre. "Cessate il fuoco. Cessate tutti i fuochi"

I vessilli uniti d'Israele e della Palestina. Il lungo corteo di oltre duemila persone dalla stazione a piazza Ferretto. Marcia ordinata e silenziosa. «Corridoi umanitari per la liberazione di tutti gli ostaggi e ripresa delle relazioni diplomatiche»

Una fiaccolata delle associazioni per la pace per dire "stop" alla guerra. Una marcia lenta e silenziosa si è snodata ieri per le vie di Mestre, animata da organizzazioni, sindacati e movimenti ma anche da famiglie con bambini che hanno chiesto con forza di fermare i massacri in Medio Oriente. Più di duemila persone, partite alle 18 dal piazzale della stazione, hanno raggiunto piazza Ferretto esibendo uno striscione con i vessilli uniti d'Israele e della Palestina. 

Un lungo corteo che attraversato via Piave, via Carducci, via Poerio, piazzetta Coin e via Pio X si è riunito sotto la Torre e da lì è sfociato nella piazza centrale con tutti i cartelloni inneggianti il cessate il fuoco e l'avvio di relazioni diplomatiche. «Non possiamo rimanere inerti di fronte alle orrende violenze che da settimane colpiscono il Medio Oriente in una escalation di azioni e reazioni di guerra, provocando immani stragi di civili inermi, in larga parte bambini». Tra gli organizzatori della fiaccolata, il coordinatore della marcia per la pace, Bernardino Mason del comitato Pax Christi. «Questo non è l'unico conflitto, lo sappiamo e noi dobbiamo lavorare per portare fuori dalle comunità la guerra. Soprattutto oggi che il conflitto armato può avere un'evoluzione distruttiva per l'intera umanità, qualcuno deve avere il coraggio di dire "basta" e di solito nella storia dell'umanità chi lo fa per primo è sempre il più forte».

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Le associazioni Amnesty, Emergency Venezia, Mediterranea, insieme ad Anpi e Cgil, Cisl e Uil, Associazione Esodo, Ecoistituto del Veneto, El Fontego, Centro Pace Sonia Slavik Mirano, Mediterranea, Udu Venezia, Rete Studenti Medi Venezia, Presidio Libera "Vittime dei Veleni del Petrolchimico" Venezia e Terraferma, Git Banca Etica Venezia, Associazione Rosa Bianca, Acli, Giuristi Democratici di Venezia "Emanuele Battain ", Associazione Rosso Veneziano, Associazione Voci di Carta, Associazioni per la Pace della Riviera del Brenta, Associazione Compagno è il mondo – Venezia, “Bella Ciao cittadini non indifferenti" di Quarto d'Altino, hanno chiesto lo stop delle armi e una trattativa globale ai fini di una soluzione politica del conflitto. «C'è stata una grande partecipazione, questo è solo l'inizio, speriamo che la diplomazia internazionale riesca a bloccare una guerra tremenda dove un'infinità di persone innocenti sta perdendo la vita», ha detto Nicola Ianuale del Gruppo di lavoro via Piave. Sono stati chiesti corridoi umanitari per la liberazione di tutti gli ostaggi e l'invio di ispettori internazionali per indagare su presunti crimini di guerra. Domenica scorsa erano scese in piazza le comunità islamiche dei bengalesi di Venezia, Mestre e del Veneto, oltre a rappresentanti dei palestinesi, per chiedere la liberazione della Palestina.

L'iniziativa si è conclusa con una raccolta fondi finalizzata a sostenere, tra i tanti progetti possibili, il progetto Parc Palestina promossa da Altromercato. L’obiettivo è sostenere i produttori di grano e le produttrici di cous cous e altri generi alimentari comprando i loro prodotti a condizioni eque e solidali e aiutare la popolazione di Gaza a cui i prodotti saranno donati.

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