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Premio Mestre di pittura: per l'arte e per lo sviluppo della città

Presentata l'edizione 2019, che punta a migliorare i risultati dell'anno scorso. Previste centinaia di partecipazioni da tutto il mondo, con premiazione a settembre. In programma anche un ex tempore di acquerello e un concorso fotografico

Il Premio Mestre di pittura torna per l'edizione 2019, rilancia il fermento artistico della terraferma veneziana e va ben oltre: se l'anno scorso sono state quasi quattrocento le opere che hanno preso parte al festival stavolta saranno molte di più, con partecipazioni da tutto il mondo. Il Premio è stato riproposto negli ultimi tre anni dal Circolo Veneto, grazie all'impegno del presidente Cesare Campa, ma la sua storia era iniziata molto prima: nel 1958, con un'edizione che fu significativa per l'affermazione di pittori poi diventati famosi (Ernani Costantini, Corrado Balest, Gigi Candiani, Riccardo Licata e Alberto Gianquinto) e che diede il via a un decennio di repliche. Dopodiché il festival è rimasto in "letargo" fino al 2017.

Come funziona

I partecipanti dovranno realizzare i loro quadri a tema libero, ma c'è un premio speciale per chi si concentra su Mestre. La valutazione è doppia: quella della giuria tecnica, composta da rappresentanti dei musei veneziani; e quella popolare, che si avvale delle scelte di 700 giurati tra cittadini, esponenti delle categorie e iscriti agli ordini professionali. Sono previsti premi a scalare per i tre vincitori, un premio speciale per chi saprà interpretare un aspetto della città di Mestre (l’opera vincitrice di questa sezione sarà poi esposta, come avvenuto quest’anno con il quadro di Ornella Panfilo, nel municipio di via Palazzo) e quattro borse di studio ad artisti under 30: «Lavoriamo - ha detto Bruno Bernardi, presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa - per attrarre a Mestre dei talenti che abbiano il desiderio di lavorare e diffondere attraverso l'arte valori legati allo sviluppo civile del territorio veneziano».

Arte a Mestre

Negli ultimi due anni il Premio si è arricchito della collaborazione della Fondazione Musei Civici, la Bevilacqua La Masa, l’Accademia delle belle arti e il patrocinio del Comune, della Città metropolitana e della Regione. «Questo premio - ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro - ha il pregio di aver creato la voglia di parlare di arte a Mestre. Siamo tornati a raccontare ai giovani che questa è la città del futuro: l'attenzione all'arte ne è un esempio, così come lo sono lo sviluppo scientifico e le innovazioni, come l'introduzione del contributo di accesso. In questo modo diciamo ai giovani: "partecipate". L'arte non ha limiti, e per questo metteremo a disposizione del Premio Mestre tutti gli spazi possibili in città per far conoscere gli artisti e affinché gli artisti si conoscano tra loro, tra generazioni diverse». Al centro culturale Candiani saranno esposti i quadri selezionati, mentre il teatro Toniolo ospiterà la serata conclusiva con la premiazione dei vincitori, a settembre.

Acquerello e fotografia

Ci sono anche diverse iniziative collaterali. "Acquerelli in libertà" è un premio parallelo che consiste in un ex tempore (19 maggio nel chiostro di M9) sul tema "Mestre, sguardo sui quartieri" e che vedrà i partecipanti muoversi per tutto il giorno tra le vie della città a caccia dei migliori scorci. I quadri saranno consegnati ad associazioni di volontariato per il finanziamento delle proprie attività. E poi c'è "CityLife", premio fotografico che l'anno scorso era riservato ai giovani e che invece nel 2019 si apre a partecipanti di tutte le età. Gli allievi dell’Accademia, invece, parteciperanno a un premio interno realizzando delle sculture: quella vincitrice sarà fusa in bronzo e diventerà il riconoscimento da consegnare al vincitore del Premio Mestre di pittura. Infine le categorie economiche potranno dare il loro apporto, oltre che economico, anche attraverso la campagna “Io sostengo”, esponendo sulle vetrine delle loro attività un adesivo che pubblicizza l’iniziativa.

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