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Lunedì, 29 Aprile 2024
Mestre Mestre Centro / Corso del Popolo

Rapina al bar Tivoli. Sfregia il gestore sopra l'occhio e va via con la cassa

Un uomo sulla quarantina ha fatto irruzione nel locale cinese di Corso del Popolo verso le 18 di sabato. Coltellata e botte, poi la fuga in monopattino tra la gente sconvolta

Macchie di sangue a terra, il bar Tivoli chiuso dopo le 18. Sabato a Mestre un'altra scena di violenza in Corso del Popolo. In pieno giorno e mentre la gente passeggiava guardando le bancarelle del mercatino allestito sotto i portici, un uomo robusto, con barba folta e capelli radi, un orecchino e la parlata italiana con accento del sud, ha fatto irruzione all'interno dell'attività all'angolo con via Mestrina, gestita da un cinese di circa quarant'anni, puntandogli un coltello per farsi consegnare il cassetto del registratore con i contanti.

Il gestore che ha reagito all'attacco ha rimediato un taglio sopra l'occhio, botte e traumi senza riuscire ad evitare la rapina visto che il violento una volta afferrata la cassa si è allontanato saltando su un monopattino. All'interno del bar la connazione del cinese aggredito urlava intanto disperata di chiamare le forze dell'ordine e qualche minuto dopo gli agenti della polizia locale di Venezia erano sul posto assieme ai carabinieri della Radiomobile di Mestre. Il ferito, soccorso dall'ambulanza della Croce Verde pare sia stato messo sotto ossigeno, probabilmente a causa di un mancamento dovuto allo choc per la ferita, con sangue sugli abiti e per terra all'interno e fuori dal locale. Medicato e trasferito all'ospedale dell'Angelo non era in pericolo di vita, è rimasto vigile e rispondeva anche se provato per la violenta aggressione.

Il rapinatore, volto noto in zona, aveva già tentato il colpo sempre al Tivoli neanche un mese prima, riuscendo a portarsi via qualcosa a quanto pare ma senza essere bloccato e neppure denunciato la prima volta dal gestore, che aveva deciso di lasciar correre per quieto vivere. In una città che dopo l'accoltellamento di fine febbraio al bar pasticceria del bengalese Abul Kasam - sfregiato anche lui alla fronte in Corso del Popolo - deve ancora superare spavento e preoccupazione, in un sabato pomeriggio dal clima estivo con famiglie, bambini e anziani a spasso, ancora un fatto di sangue si è ripreso la scena in terraferma. Al bar della rapina ieri c'era anche Luigi Corò del Comitato a difesa del cittadino (Cmp). «In centro alle 18 si rischia la vita anche per pochi spiccioli. Lo Stato dev'essere più presente - ha detto - sia con la repressione che con la certezza della pena e senza attenuanti per chi fa uso di sostanze, talvolta disposto a rischiare tutto».

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