Biciclette sul ponte della Libertà, primavera di proteste contro il tram

Ciclisti in trincea, contro la prossima attivazione dell'ultimo tratto della linea del tram che porterà il mezzo fino a Venezia: perché a quel punto il cavalcavia San Giuliano sarà interdetto al transito dei cicli, motivo per cui le associazioni hanno deciso di dare battaglia. Troppo pericolose, o insufficienti, le alternative valutate fino a questo momento, a cominciare dal transito per il Vega, tra camion e auto che sfrecciano verso il ponte della Libertà. Lo riporta il Gazzettino.

Inadeguata, si lamentano i cliclisti, anche la soluzione proposta di predisporre alcuni posti bici all'interno dei convogli. In sostanza le associazioni non hanno alcuna intenzione di obbedire al divieto di transito sul cavalcavia, considerato l'unica via che collega Mestre con Venezia: lo ribadiscono giovedì sera, in occasione della prima prova elettrificata del tram fino a piazzale Roma. Ma la protesta principale andrà in scena il 21 marzo, quando è prevista l'occupazione dell'intero ponte della Libertà con una doppia marcia: i veneziani verso la terraferma e i mestrini verso il centro storico, per un raduno di biciclette che bloccherà completamente il traffico automobilistico.

Altra iniziativa sarà attivata rivolgendosi direttamente alle istituzioni europee: i ciclisti cercheranno di spiegare che Venezia, priva di collegamento tra terraferma e centro storico, non si può considerare una città per le due ruote. Insomma, la protesta continua finché ai ciclisti non sarà consentito di transitare sul cavalcavia San Giuliano, ad esempio con un semaforo che ogni tot minuti blocchi il tram per dar loro il tempo di percorrerlo.‏