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Pronto Soccorso: le provette del laboratorio vanno più veloci con la posta pneumatica

È il nuovo sistema ad aria compressa installato a dicembre all'ospedale dell'Angelo a Mestre. Permette di accorciare i tempi di attesa dell'utente

Un sistema innovativo che accorcia i tempi e riduce gli spostamenti per il trasporto all'ospedale delle provette delle analisi di laboratorio. È stato introdotto a dicembre, con base di partenza installata al Pronto Soccorso dell'ospedale dell'Angelo, a Mestre, e trasmette i campioni mediante un dispositivo ad aria compressa. 

Un tubo di 4 centimetri

Collega il Pronto Soccorso dell’Angelo al Laboratorio Analisi dell’ospedale: serve a “spedire” le provette dei campioni ematici, velocizzando così la consegna, la processazione e il ritorno delle relative risposte. “Il nuovo sistema è in funzione da qualche settimana – spiega il primario, la dottoressa Mara Rosada – installato e testato durante il mese di dicembre. Il terminale di partenza, collocato nel Pronto Soccorso, è una colonna con un semplice foro, in cui i nostri operatori possono inserire direttamente le provette. Un sistema ad aria compressa fa sì che, una volta inserite, le provette corrano lungo il percorso tubolare su fino al Laboratorio Analisi, dove i campioni ematici devono essere analizzati. Il sistema spedisce la provetta a destinazione, e contemporaneamente la identifica, attraverso la lettura con scanner ottico del codice a barre, sia in partenza che in arrivo”.

Non si tratta di un comune sistema di posta pneumatica, che richieda di confezionare ed inserire i materiali in appositi “bossoli”: qui l’operatore deve solo infilare nel foro di invio la singola provetta, che dopo pochi secondi sarà già nelle mani del tecnico di laboratorio, senza che questo abbia la necessità di spacchettare nulla all’arrivo. È tra i primi impianti di questo tipo installati in Europa: “E’ stato inoltre perfezionato – sottolinea il direttore generale, Giuseppe Dal Ben – proprio grazie alla collaborazione tra l’Ulss 3 Serenissima e i produttori, con l’introduzione della totale tracciabilità di ogni campione biologico, implementazione che rende il sistema mestrino ancora più innovativo. Tecnologia applicata alla sanità, ancora una volta, all’ospedale di Mestre, per migliorare costantemente il livello dei servizi offerti”.

Aria compressa

La spedizione 'via aria compressa' sostituisce la consegna a mano che veniva effettuata in precedenza: “I campioni prelevati dagli utenti – spiega la primaria – venivano raccolti, in un unico punto, in un apposito contenitore, e il trasferimento avveniva quando necessario e quando un operatore poteva distaccarsi per raggiungere personalmente il Laboratorio con il contenitore pieno di provette”. Poiché le provette ‘prodotte’ dal Pronto Soccorso sono circa 350 al giorno, è evidente che, in particolare nelle fasce orarie di grande affollamento, era spesso necessario che il personale trasferisse i campioni: “Una volta ogni venti minuti – spiega la dottoressa Rosada – un infermiere saliva in Laboratorio per la consegna e per dare così avvio al processo di analisi: ora la consegna è semplice e le provette vengono avviate via via appena raccolto il campione.  E via via il passaggio attraverso lo scanner attiva la procedura, in tempo reale, senza soluzione di continuità tra il prelievo e la processazione”.

In sostanza, si ottiene un risparmio di risorse umane, perché non occorre più distaccare una persona per i trasporti che venivano effettuati via mano, e una riduzione dei tempi di attesa dell'utente del Pronto Soccorso, almeno per quanto riguarda i referti ematochimici. I primi test sui tempi parlano di un risparmio di tempo complessivo per paziente intorno ai 20 minuti, e questa riduzione, moltiplicata per 170 sogetti esaminati al giorno, avrà un sicuro impatto nel flusso dei pazienti, nelle code in sala di attesa, nella gestione delle criticità sanitarie.

Cassetta postale

Dal punto di vista del Laboratorio Analisi, il sistema si concretizza in un apposito contenitore, quasi una cassetta postale, in cui le provette vengono consegnate dal sistema ad aria compressa, che le “frena” e le deposita a disposizione degli operatori. “Il sistema è collegato ad un computer presente in Laboratorio Analisi – sottolinea il primario, Paolo Carraro – e segnala la spedizione di ogni singola provetta dal Pronto Soccorso, ciascuna con il proprio codice identificativo, e l’arrivo nella ‘cassetta postale’ del Laboratorio. Agli operatori sono evidenziati sia l’arrivo di una nuova provetta, sia l’eventuale presenza di una provette arrivata e non prelevata”. Anche qui, di volta in volta e in tempo reale gli operatori possono quindi far proseguire al campione il suo iter di analisi. Il sistema, denominato “Tempus600”, rappresenta l’esito di un processo di studio del flusso degli esami di laboratorio richiesti in urgenza con la metodologia denominata “Lean-Toyota Production System”. E’ stato sviluppato dalla ditta Timedico, ditta danese con sede a Silkeborg.

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