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Caro affitti: «La questione dei furbetti è propaganda»

Pellicani: «Giusto scoprire gli evasori, non colpire la povera gente». Cgil: «Senza una modifica della legge la mobilitazione sarà inevitabile»

Per la Regione Veneto la legge 39 sugli alloggi pubblici è quello che ci vuole per stanare i furbi e fare giustizia. Per il Partito Democratico va cambiata. «Sono regole che hanno generato allarme e preoccupazione, specie nel Comune di Venezia - che è quello che ha il numero più alto di case popolari, dice Nicola Pellicani, parlamentare Pd, quasi 10 mila  -. Giusto scoprire gli evasori ma non è possibile sparare nel mucchio, finendo per colpire soprattutto la povera gente. In alcuni casi gli aumenti sono del 300%, come è emerso nel corso dell'assemblea pubblica di venerdì scorso al rione Pertini. Si cambi la legge. Si aumenti la soglia Isee Erp fissata a 20 mila euro. In Friuli è di 36 mila, in Lombardia di 30 mila. Perché nel Veneto è così bassa? Il Comune di Venezia aveva proposto 30 mila, ma ora c'è il silenzio assoluto. Non c'è più un piano casa». Mentre l'emergenza abitativa, il caro affitti, la residenzialità, sono problemi di cui si continua a discutere, nello stesso modo. «La casa è un diritto di tutti - conclude Pellicani - e va tutelato».

Una questione politica

«Da settimane raccogliamo segnalazioni da parte di inquilini di case Ater o comunali che si trovano in grande difficoltà per l’attuazione della riforma regionale sui canoni di locazione - dichiara Daniele Giordano, segretario della Cgil Camera del Lavoro di Venezia -. L’Ater gestisce 9.718 abitazioni, di cui 8.651 mila di edilizia residenziale pubblica, a cui se ne aggiungono 950 del Comune. Il problema è molto diffuso. Nessuno ha mai difeso i furbetti nella case. Per questo è inaccettabile - dice Giordano - che la Regione utilizzi questo argomento».

Il Fondo di solidarietà

«Le segnalazioni che riceviamo arrivano da persone anziane, che si dichiarano sole o con grave disagio. Non vorremmo che continuare a ribadire che sono stati colpiti i furbi con la nuova legge servisse a far passare per necessari gli aumenti dei canoni fino al 300%, in alcuini casi, o gli sfratti. La Regione la modifichi - arriva identico l'appello a quello del Pd -. E il Comune si faccia carico di verificare le condizioni per attivare il Fondo di solidarietà, per i pensionati al minimo, ad esempio, o per i disoccupati. Per loro anche una quarantina di euro diventa insostenibile».

Cambiare il racconto

La casa, il lavoro, la salute. Questioni che sembrano appartenere al passato. Di cui è meglio parlare, o far parlare, il meno possibile. Quando invece le persone che vivono al di sotto della soglia della povertà, rimangono e persistono nei dati dell'Istat. L'ambulatorio che pochi anni fa Emergency di Gino Strada aprì a Marghera, per curare e assistere persone in difficoltà estrema, fu inaugurato da un paziente italiano. Un uomo che a causa della perdita dei denti non era più stato in grado di garantirsi un'esistenza accettabile. Vergogna a mostrarsi, a comunicare, a cercare e trovare un lavoro. Difficoltà a nutrirsi e peggioramento delle condizioni di salute. Un racconto che nessuno avrebbe immaginato potesse tornare sulle pagine della cronaca locale.

Mobilitazione

«Questa vicenda dimostra come serva un chiaro e forte intervento pubblico nell’edilizia residenziale popolare - conclude Cgil - in strumenti di housing sociale per dare risposte reali agli anziani, ai giovani, alle giovani coppie che spesso hanno contratti precari e più in generale alle persone in difficoltà.
Per tutte queste ragioni – dice Giordano - riteniamo che, senza chiari indirizzi su correttivi da parte della Regione, la mobilitazione sarà inevitabile».

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