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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Moreno De Col è il nuovo presidente della CNA Veneto

De Col: «Persone, territorio, evoluzione. Questi i cardini del mio impegno alla guida di CNA Veneto»

Moreno De Col è il nuovo presidente di CNA Veneto. Succede al presidente uscente Alessandro Conte, che ha retto la confederazione per nove anni. «E’ stata sicuramente un’esperienza motivante, che mi ha fatto crescere, e alla quale ho dedicato impegno ed energia – ha dichiarato il presidente uscente Alessandro Conte –. Assieme ad altri territori del Nordest e ad altre regioni abbiamo costruito progetti, servizi, attività, nell’ottica del rafforzamento e della reciproca collaborazione. Ora serve un forte ricambio generazionale per affrontare le sfide che il post pandemia offre».

Moreno De Col, nato a Pieve d’Alpago 62 anni fa, dopo il diploma di geometra all’istituto Colotti di Feltre ha collaborato in modo continuo con l’impresa edile di famiglia, fondata dal padre Mauro nel 1962, prendendone le redini con i fratelli dopo la sua morte. Da sempre impegnato nella pubblica amministrazione – quale consigliere comunale di Pieve d’Alpago dal 1985-2001 e per alcuni anni assessore dello stesso Comune e consigliere  e poi, fino al 2001 presidente della comunità montana dell’Alpago – ha ricoperto numerosi incarichi all’interno degli organismi ed in rappresentanza di Appia CNA Belluno e di CNA Veneto. «Nel dare avvio a questo mio mandato – ha salutato immediatamente dopo l’elezione Moreno De Col – mi metto a disposizione della confederazione per rappresentare nel miglior modo possibile tutte le nostre imprese e i nostri territori. Tre i cardini del mio pensiero: persone, territorio, evoluzione. Come Confederazione desideriamo essere ancora più a fianco dell’impresa nelle sue nuove esigenze, ma anche nella sua grande voglia di vivere la nuova rappresentanza. Che per noi è bilaterale, aperta anche alla crescita, alle relazioni, moderna».

«Il Veneto di oggi non sarebbe il Veneto che conosciamo senza gli artigiani – ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia –. Su 430mila partite Iva sono attive 124mila imprese artigiane che non rappresentano solo una dimensione economica, ma una dimensione identitaria del “saper fare”. Gli artigiani e il sistema delle imprese del Veneto hanno creato un sostrato che permette oggi a qualsiasi giovane di mettere in pratica una idea. Il Covid ci lascia uno strascico pesante con 11.700 morti. Dal 21 febbraio 2020 abbiamo trascinato una partita non facile. Le imprese si sono difese bene anche se qualcuna si è persa durante il percorso, ma è iniziata una fase nuova. La sfida del PNRR è la più grande che dobbiamo affrontare ora: le imprese dovranno essere a fianco della Regione e la Regione a fianco delle imprese, per progettare insieme».

Tra i Relatori, Francesco Rullani Professore Ordinario Università Ca’ Foscari Venezia. «Alla luce dello tsunami provocato dal Covid 19 vanno certamente ripensate le dinamiche e le strategie che sino ad ora hanno governato l’economia – ha esposto il Prof. Rullani nel suo intervento –. La pandemia ha di fatto sollecitato l’apertura di filiere globali (Global Value Chain) che si stanno riconfigurando. Questa apertura è una grande opportunità che tuttavia richiede un cambio di passo soprattutto dal punto di vista culturale dell’impresa, un cambio di mentalità che deve essere saldamente ancorato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.»

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