rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Mobilità futura

Pums: meno auto in circolazione grazie a hub, treni ad alta frequenza e metrobus

Continua la discussione sul piano di mobilità sostenibile, che ridisegna i trasporti e la viabilità nell'area metropolitana di Venezia

Prosegue a Venezia la discussione sull'adozione del Pums metropolitano, il piano urbano di mobilità sostenibile che stabilisce le linee guida per i trasporti pubblici e privati nei prossimi dieci anni. Siamo ancora nella fase preliminare, ovvero la presentazione in IV commissione consiliare, a cui seguiranno il recepimento delle osservazioni (scadenza 13 marzo) e le riunioni per ciascuna municipalità.

Nella seduta dell'8 marzo il dirigente Roberto Di Bussolo, responsabile del settore mobilità sostenibile del Comune di Venezia, ha presentato una parte delle proposte elaborate nel documento, dando seguito a quelle discusse il 15 febbraio scorso, e risposto alle domande dei consiglieri. Le opposizioni restano preoccupate su alcuni punti, in particolare sull'impatto ambientale del terminal Montiron e sul rischio che il parco San Giuliano sia stravolto dal collocamento dell'hub "terra-acqua". Anche i nuovi collegamenti in laguna non convincono, perché accusati di incentivare ulteriormente i flussi di turismo verso Venezia.

Di Bussolo ha ricordato che il Pums «approva linee strategiche ed obiettivi, non progetti», la cui elaborazione spetterà invece alle amministrazioni locali. Allo stesso tempo, però, detta un percorso che punta a ottimizzare le necessità di spostamento di centinaia di migliaia di persone in tutta la provincia, compresi i turisti, cercando di ridurre il più possibile l'utilizzo delle automobili. «Nei prossimi 10 anni - ha spiegato - la maggior parte delle persone si sposterà con più mezzi in contemporanea, scegliendo tra le offerte di mobilità con gli smartphone. L'utente la mattina potrà scegliere come "costruire" il suo spostamento, comprando un pacchetto a seconda delle necessità: ad esempio il bike sharing se c'è bel tempo, oppure la combinazione tram-bus, o ancora il taxi». Un sistema «improntato alla rapidità degli spostamenti e alla sostenibilità ambientale», non solo su scala urbana ma regionale: «Ci stiamo già interfacciando con la Regione per mettere in sinergia tutti i gestori della mobilità urbana», aggiunge.

Tra le linee d'intervento più importanti (assieme alla creazione degli hub intermodali) c'è quella del potenziamento del trasporto ferroviario, che è anche uno dei cardini del piano dei trasporti regionale e che prevede, a regime, treni in transito con una frequenza di 15 minuti nelle stazioni principali e di 30 in quelle secondarie. In questo modo, spiega Di Bussolo, si potranno dare «risposte efficaci, ad esempio, sulla domanda di mobilità sul link aeroportuale, sulla Adria-Mestre e negli spostamenti tra le nuove fermate ferroviarie di Marocco, stadio, San Giuliano». Il potenziamento del trasporto ferroviario è strettamente legato all'efficacia dei nuovi poli di intermodalità, a partire dalla stazione di Mestre (con il lato di Mestre più orientato alla mobilità urbana, quello di Marghera alla mobilità metropolitana); ma anche San Giuliano e, per l'ingresso via acqua alla città storica, gli hub di piazzale Roma, Tronchetto e San Giobbe. A proposito di San Giuliano, bisognerà rifare il cavalcavia, ormai vecchio e inadeguato.

Altra proposta è il potenziamento (ed elettrificazione) del trasporto pubblico locale, con l'adozione di un sistema Brt (bus rapid transit): in sostanza un ibrido fra il tram e il bus. «Questo sistema - spiega Di Bussolo - cerca di mantenere gli obiettivi delle categorie bus, metro e tram, ma con delle conformazioni dei mezzi e delle fermate più adatte a delle strade strette come le nostre». Le fermate naturalmente saranno abbinate a loro volta a parcheggi per bici e scooter ma anche ad altri servizi, come quello di locker per il ritiro di pacchi. Il Pums prevede l'inserimento dei bus rapid transit sulle direttive Riviera-Marghera-stazione, Miranese, Castellana e Orlanda-aeroporto, con un'asola per il bosco dello sport.

Il piano parla anche di traffico automobilistico. Per ridurre la presenza di veicoli nelle strade urbane, oltre all'incentivazione del trasporto pubblico, si ipotizzano vari interventi, che vanno dalla sostituzione di semafori con rotonde alla realizzazione di bypass per i centri più congestionati, come la variante alla Miranese per liberare Chirignago dal traffico di attraversamento. Non mancano, naturalmente, le piste ciclabili: in tutto si prevedono 300 chilometri di percorsi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pums: meno auto in circolazione grazie a hub, treni ad alta frequenza e metrobus

VeneziaToday è in caricamento