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Dolo, una casa Ater a 25 famiglie che non se la possono permettere

Amministrazione comunale e Ater Venezia hanno stretto un patto; gli appartamenti non risultano assegnabili perché bisognosi di interventi. Il Comune ci mette la quota per l'edilizia residenziale privata, oltre al canone annuale. Ecco come

Venticinque appartamenti di Ater a Dolo non risultano assegnabili perché bisognosi di interventi manutentivi. Nella "città gentile", dove sono numerose le richieste di alloggi a prezzi calmierati, è nato allora un protocollo fra Ater e il Comune.

«Ci siamo letteralmente inventati un meccanismo che consenta di immettere, in tempi rapidi, gli alloggi oggi non assegnabili nella lista delle disponibilità - commenta il vicesindaco di Dolo, Matteo Bellomo - Le politiche per la casa, per noi, sono assolutamente centrali in un momento storico nel quale l’accesso a questo bene appare sempre più difficile».

Cosa prevede 

Oggi il Comune di Dolo versa ad Ater un canone annuale di poco superiore ai 50 mila euro perché sia l’azienda a gestire, dal punto di vista amministrativo, le cosiddette “case popolari” di proprietà comunale. A questa somma si aggiungerà parte della monetizzazione che il settore Urbanistica raccoglie come quota per l’Edilizia residenziale privata (Erp): in alcuni casi, infatti, le pianificazioni urbanistiche prevedono all’interno delle lottizzazioni o delle nuove realizzazioni una percentuale di Erp, e queste due fonti di approvvigionamento economico, dunque, concorreranno alla costituzione di un fondo che Ater utilizzerà per compiere i lavori manutentivi entro un massimo di sei mesi.

«Grazie a questo meccanismo – spiega l’assessore alle Opportunità sociali, Chiara Iuliano – riusciamo a mettere subito a disposizione di Ater 100 mila euro, sufficienti per restaurare 6 appartamenti sul nostro territorio. La convenzione resterà aperta sino a quando ce ne sarà necessità arrivando, nel medio periodo, a non avere più alloggi sfitti e per garantire una casa a ulteriori 25 famiglie del nostro territorio».

«Il protocollo concepito con il Comune di Dolo – dice il presidente di Ater Venezia, Fabio Nordio – rappresenta una sperimentazione virtuosa e un modello che, mi auguro, possa essere esportato anche altrove. La nostra azienda continua a lavorare nella consapevolezza che soltanto attraverso un patto virtuoso con i Comuni potremmo riuscire, insieme, a rispondere al crescente bisogno di casa. Quando il Comune di Dolo ci ha proposto di lavorare a quattro mani su questo meccanismo, affinandolo giorno dopo giorno per renderlo efficace, abbiamo colto questa opportunità e oggi, che i passaggi formali si stanno concludendo, c'è soddisfazione per una collaborazione che permette di sostenere i nuclei, specie i più fragili».

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