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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca San Polo / Campo Bella Vienna

Arrestati per tentato omicidio gli autori dell'aggressione al militare di Aviano

La polizia li ha rintracciati nella notte al Lido di Venezia. I due sono accusati di avere inferto la coltellata che ha rischiato di uccidere un uomo la sera del 2 luglio

La polizia ha arrestato due presunti autori di una violenta aggressione con coltello avvenuta il 2 luglio vicino a Rialto, a Venezia. Gli agenti della squadra anticrimine del commissariato di San Marco li hanno individuati questa notte alle 2 sull'isola del Lido, nei pressi di Lungomare Marconi, e hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. L'accusa per i due è di tentato omicidio in concorso.

Vittima dell'accoltellamento era stato un militare americano della base di Aviano, colpito alla schiena nel corso di una lite e poi portato all'ospedale con un polmone perforato. Un altro era stato pestato a sangue. Entrambi si sono salvati. L'aggressione era nata al culmine di un diverbio, che ha visto contrapposti tre militari statunitensi e un gruppo di persone, tra le quali i due arrestati.

Le successive indagini della polizia hanno portato all'identificazione dei due, tra i quali quello che è considerato l'esecutore materiale del tentato omicidio: per loro era scattata inizialmente una denuncia, con la richiesta all'Autorità giudiziaria dell'applicazione di due provvedimenti cautelari. Sulla base delle prove raccolte, il giudice il 10 agosto ha emesso l'ordinanza di custodia in carcere. Nei giorni successivi gli investigatori hanno continuato a osservare i luoghi della movida veneziana e infine rintracciato gli indagati, che ora si trovano nel penitenziario di Santa Maria Maggiore.

«Non so perché ci abbiano circondato e aggredito», aveva spiegato l'americano ricoverato in ospedale. Con un furia cieca, in mezzo a una decina di violenti, qualcuno lo aveva preso di mira piantandogli la lama sulla schiena. Con addosso solo la maglietta di cotone, il ragazzo non aveva alcun tipo di protezione e il fendente aveva raggiunto subito gli organi interni.

Grazie all'intervento dei colleghi i due soldati aggrediti erano riusciti a mettersi in salvo. Dalla violenza cieca del branco i commilitoni erano scampati allontanandosi prima che potevano, andando verso piazzale Roma. Lì, avevano fermato a cenni la prima volante della questura che era di pattuglia per strada, chiedendo aiuto. Sul posto era arrivato anche un altro militare che doveva riportare i colleghi ad Aviano, e che invece li aveva seguiti all'ospedale per aiutarli a spiegare al personale sanitario e alla polizia cos'era successo.

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