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Cronaca Chirignago / Via Miranese

Spaccate inarrestabili: per l'ottava volta al ristorante in rotonda di via Giustizia

Nella notte tra lunedì e martedì sfondato il vetro del locale di Luca Serpente in via Miranese: "Amelia Romana". «Erano venuti 15 giorni fa. Da qui non me ne vado». Appello al sindaco: «Serve uno sgombero forzato». Danneggiata auto in via Spalti

«Settima o ottava volta. Danni su danni. Quante volte dovete rompere vetri e forzare porte per poi andar via perché suona l’allarme e arriva la polizia? Erano venuti 15 giorni fa. Quanti avvisi devo mettere per fargli capire che ci sono le telecamere?». È esasperato il titolare del ristorante Amelia Romana, Luca Serpente, dopo il colpo della notte tra lunedì e martedì. Dal 2019 ha rilevato il locale sulla rotonda di via Giustizia e da allora furti e intrusioni sono continui. Danni anche stavolta ma dentro al ristorante non manca nulla. «Io da qui non me ne vado - commenta - ma andare avanti così è davvero difficile».

Serpente da 17 anni gestisce il locale gemello a Santa Giustina in Colle, l'Antica osteria romana, ed è noto per i menù di carne "esotica": bisonte, zebra, ecc. Nel Padovano tutto questo non sembra gli capiti. Invece a Mestre lo hanno preso di mira di nuovo. «È suonato l'allarme e sono fuggiti», racconta. I colpi a raffica che stanno di nuovo mettendo in ginocchio le attività della terraferma sono all'ordine del giorno. Quando non vengono spaccati bar e negozi a essere prese di mira sono le auto parcheggiate sotto le case, anche se non c'è niente da prendere. In via Spalti, mentre qualcuno era impegnato nel locale di Serpente, qualcun altro ha rotto il finestrino dell'Audi di un residente, R.M., rubandogli un paio di chiavi di un'abitazione e mettendogli sottosopra tutti i documenti del veicolo. Sono stati fatti danni, forse gli intrusi hanno provato a mettere in moto manomettendo lo spazio d'inserimento della chiave senza riuscirci. Il proprietario, che non riusciva a partire perché l'auto sembrava avesse la batteria non funzionante martedì mattina, non è potuto andare al lavoro. Tutte le azioni sembrano opera di persone fuori controllo, che forse agiscono in condizioni di astinenza da sostanze e sono inarrestabili. Ad esempio il Caf di via Piave, spaccato tra venerdì e sabato, è stato danneggiato da uno straniero che ha lanciato una grossa pietra scappando via subito dopo, come se volesse fare solo un dispetto, non un furto.

La pattuglia della vigilanza privata di Axitea è arrivata da Serpente all'alba martedì e a seguire il 113 è intervenuto per i rilievi. «Io denuncio, i ragazzi della polizia sono stupendi, ma serve la certezza della pena - prosegue il titolare dell'Amelia - Il problema poi qui è la falegnameria in disuso. Ci vuole uno sgombero forzato». Il titolare dell'Amelia punta il dito contro la struttura di via Giustizia chiamata in causa innumerevoli volte dalle aziende di questa strada che porta al sottopasso della stazione di Mestre. Tra le attività c'è la Carrozzeria Moderna di Paolo Favaretto, che in dieci anni ha subito 37 furti e ha fatto appello a tutte le istituzioni per chiedere protezione, anche al capo dello Stato Sergio Mattarella. Una settimana fa è andato a fargli visita l'assessore regionale allo Sviluppo, Roberto Marcato, promettendogli di fare da tramite presso le autorità per il suo caso. «Rivolgo un appello al Comune, al sindaco Brugnaro - dice infine il titolare dell'Amelia - Faccia qualcosa in quell'immobile, rifugio per chi assume sostanze e delinque». Accanto alla falegnameria abbandonata, che il proprietario ha murato ma dove estranei riescono a introdursi lo stesso, da un paio d'anni è stato aperto il drop-in per il supporto ai senzatetto e agli assuntori. 

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