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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castello / San Pietro di Castello

Bertolucci chiede meno barriere architettoniche, rubano le rampe

Il regista alla Mostra del cinema aveva raccolto l'appello di una bimba veneziana. Ma c'è chi si diverte a rubare i preziosi strumenti per disabili

Bernardo Bertolucci, sabato sera a chiusura della Mostra del Cinema, aveva lanciato un appello per togliere le barriere architettoniche ma a Venezia qualcuno ha fatto "sparire" alcune rampe sistemate sui ponti. L'ultimo episodio, reso noto dall'Ufficio eliminazione barriere architettoniche del Comune, è accaduto al Ponte di San Pietro in Castello, da dove sono scomparse tre delle rampe amovibili realizzate nel 2009 per completare l'accessibilità del manufatto a gradino agevolato.

"IO, BAMBINA DISABILE NON RIESCO A VIVERE A VENEZIA"

Qualche mese fa, erano sparite le rampette collocate sul ponte delle Guglie, lato Fondamenta Labia, dall'altra parte della città. "Sembra che a qualche sconosciuto le rampette siano sembrate utili per i suoi fini personali - ha detto Franco Gazzarri, dirigente dell'Ufficio - rendendo inutili gli sforzi che il Comune, e quindi la collettività, ha profuso in questi anni per rendere più accessibile la città".

"Stiamo seguendo - ha commentato l'asssessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni - la filosofia di rendere Venezia una città accessibile ma in modo compatibile con la sua realtà fisica, con la sua storia e architettura". Per Maggioni, attraverso le rampe mobili ai ponti, percorsi studiati, la combinazione con il trasporto pubblico - ad esempio i vaporetti che in Canal Grande hanno fermate in tutti i punti strategici - l'accessibilità della città lagunare "è molto al di sopra del 50%. Stiamo operando per rendere accessibile di fatto tutta Venezia".

Maggioni ha condannato le sparizioni, ma quello che maggiormente gli importa è dare il segnale che le parole di Bertolucci non cadono nel vuoto: "Venezia è una città particolare e stiamo lavorando con molta attenzione e sensibilità". I servoscala meccanici che erano stati sistemati su alcuni ponti si erano rivelati di fatto inutili; adesso si opera con interventi mirati, anche utilizzando seppure temporaneamente le strutture mobili predisposte per manifestazioni come la Venicemarathon.

Ma nel carnet "accessibilità" ci sono anche gare per progetti di interventi compatibili e duraturi, anche sul piano estetico oltre che funzionale. Il sottile equilibrio è tra ciò che è utile, necessario, e la compatibilità con l'unicità architettonica della città. E l'ovovia? "Non è ancora stata messa in funzione". Maggioni ha ricordato che è una scelta della passata amministrazione, da lui non condivisa: "però è un'opera realizzata e bisognerà farla funzionare".

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