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Cronaca Castello / Barbaria delle Tole

Incendio all'ospedale di Venezia, il day after. Zaia: "Poteva essere una strage". Dal Ben: "Serve 1 milione"

Primo sopralluogo dopo l'incendio di mercoledì. La Procura esclude il dolo, il governatore ringrazia i pompieri e promette: "Stanzieremo i soldi"

Sopralluogo all'ospedale civile di Venezia, all'indomani del grosso incendio divampato nella serata di mercoledì. Sul posto il procuratore aggiunto di Venezia Adelchi D'Ippolito, il governatore della Regione Veneto Luca Zaia e il direttore generale dell'Ulss 12, Giuseppe Dal Ben, per iniziare a far chiarezza su quanto accaduto poche ore prima, quando la città è rimasta con il fiato sospeso per ore. Con lo sguardo rivolto all'istituto sanitario. Tra i lampeggianti dei mezzi dei vigili del fuoco e il puzzo di bruciato sentito distintamente in parte della laguna. Al termine dei controlli sono subito stati fugati i dubbi (ma già dalla giornata precedente appariva chiaro) che non ci sarebbe stata alcuna origine dolosa dell'incendio, forse scaturito da un cortocircuito al sistema elettrico. I rilievi però sono ancora all'inizio, dunque servirà aspettare ancora per avere un quadro completo degli eventi. Il quadro dei danni invece appare già molto pesante, come lasciava intuire la lunga lotta che i pompieri hanno dovuto ingaggiare con le fiamme.

INCENDIO ALL'OSPEDALE, NUBE DI FUMO SULLA CITTÀ - foto e video

Incendio all'ospedale Civile di Venezia

"È un grosso problema, ma abbiamo scongiurato una strage - ha dichiarato Zaia - grazie ai vigili del fuoco, che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Per fortuna l'allarme è partito in occasione del cambio turno, perché altrimenti questo incendio sarebbe potuto diventare un grosso guaio anche per l'incolumità delle persone, visto che abbiamo tutti ben presenti gli effetti domino che si possono verificare a Venezia. Il sistema antincendio ha comunque funzionato, segno che i nostri sforzi per mettere tutto a norma sono serviti".

Sopralluogo dopo l'incendio all'ospedale civile

Il titolare di Palazzo Balbi si mette poi nelle mani della magistratura per i chiarimenti del caso. "Ci affidiamo ai magistrati per capire cosa è successo, anche perché i locali erano dismessi da settembre: è giusto che siano posti sotto sequestro ed è bene che si proceda alle verifiche. Noi naturalmente non possiamo ". Il presidente ammette che "i danni sono ingenti, a partire dal tetto sfondato". "Stanzieremo subito il necessario - precisa - perché tutto torni velocemente come prima". Si tratterebbe, secondo una prima stima direttore generale dell'Ulss 12 Dal Ben, di un milione di euro. Ma serviranno naturalmente ulteriori sopralluoghi per avere un'idea più precisa dell'accaduto. Fatto sta che il terzo piano è completamente distrutto a causa del calore e della violenza delle fiamme. Il tetto è crollato e anche al secondo piano, dove si trova il laboratorio analisi, la situazione è difficile. Ci sono diverse infiltrazioni d'acqua dovute all'intervento dei vigili del fuoco, che hanno lottato ore contro il rogo. Al centro dialisi, al piano terra, il quadro sembra essere più roseo, con la possibilità di entrare concessa anche alle donne delle pulizie. Gli accertamenti sono continuati per tutta la mattinata, anche per scongiurare il pericolo di ulteriori focolai. Smassare tutti i detriti, del resto, sarà un'operazione lunga. Sul posto il nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, assieme al vicecomandante provinciale. Saranno loro a fornire un rapporto alla Procura su quello che sembra essere stato comunque un incendio accidentale, con ogni probabilità scaturito da un cortocircuito elettrico.

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Intanto intorno alle 12 di giovedì sono giunte le prime dichiarazioni della Procura, che esclude l'origine dolosa delle fiamme: si sta comunque ancora lavorando per comprendere con certezza le cause del rogo. Confermato, come assicurato fin dalla serata di mercoledì, che l'ospedale continuerà a funzionare regolarmente, senza pregiudizio per l'attività. Verranno sequestrate - ha spiegato D'Ippolito - solo parti limitate del nosocomio, quelle interessate dall'incendio. Un'operazione che non inciderà dunque sulla normale attività ospedaliera, dato che il rogo si è sviluppato in un'area dismessa dell'edificio, distante un centinaio di metri dai pazienti. Riorganizzato già in mattinata il reparto di Dialisi, che si trova al primo piano del blocco finito in fiamme: sono stati predisposti trasferimenti verso il Lido, l'ospedale dell'Angelo di Mestre e via Cappuccina. Un macchinario è rimasto in funzione anche al Civile. "Il laboratorio analisi ha trovato spazio negli ex locali dove veniva fornito il servizio - spiega il direttore generale Giuseppe Dal Ben - ci siamo già attivati da mercoledì sera per sviluppare percorsi alternativi per i servizi. Gran parte delle analisi verranno comunque eseguite all'Angelo. Tutto dovrebbe tornare alla normalità - assicura il dg - in breve tempo. Il sistema elettrico era a norma, in queste strutture del resto questi elementi vengono controllati di continuo".

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