rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Mascareta investita e spezzata. La paura di Debora e Silvia: «Vive per miracolo»

L'incidente con un taxi martedì mattina. Le regatanti si stavano allenando in vista della stagione remiera fra Murano e le Vignole. Le cure all'ospedale e lo choc. «Se non fanno qualcosa per moderare la velocità si rischia grosso»

«Siamo vive per fortuna». Debora Scarpa e Silvia Bon: erano loro le regatanti sulla mascareta, l'imbarcazione tipo sandolo da regata di Silvia, che martedì mattina poco prima delle 9 è stata tamponata da un taxi acqueo tra Murano e le Vignole. Sono finite nell'acqua gelida, hanno contusioni, ferite e lividi e sono spaventate. Portate al Pronto soccorso dell'ospedale Civile, sono rimaste in osservazione e poi dimesse ma il loro spavento per l'investimento non si placa.

«Stavo vogando - racconta Debora - Io davanti, Silvia dietro. Il taxi ci ha investito da dietro e non ce l'aspettavamo». «Siamo state sbalzate in avanti - ricorda Silvia - L'urto ha troncato la poppa e la mascareta ha imbarcato acqua e si è rovesciata. Noi siamo finite in laguna». «Vedevo il conducente del taxi nel panico - riprende Debora - Io mi tenevo il naso che grondava sangue e lui ha fatto per andare avanti, poi è tornato verso di noi. Gli urlavo: "Chiama i soccorsi!" E lui mi guardava senza sapere da che parte girarsi. Sembrava spaesato, impaurito. Poi si è avvicinato e ha fatto salire Silvia sul taxi, io non ci sono riuscita».

«Debora era senza forze, non poteva tirarsi su - rammenta Silvia - Sarà rimasta un quarto d'ora in acqua, mentre io solo qualche minuto. Per fortuna è passata la barca della polizia locale e le ha lanciato un salvagente, così l'hanno messa in salvo. Siamo vive per per miracolo. Non era mai successo e non dovrebbe mai accadere». Debora è dolorante, a casa sua a Pellestrina. Vincitrice di tre storiche e al remo da trent'anni è ancora spaventata. Silvia, la più giovane, è sotto choc. Mentre racconta è commossa. «Adesso staremo a riposo e poi pian piano riprenderemo ad allenarci, spero. Vediamo». Lo spavento è tale da non permettere di pensare per ora a un ritorno in barca. Del resto la mascareta è stata distrutta. Si è rotta a metà. Silvia Bon l'aveva appena pitturata di quel rosa fluorescente per personalizzarla ancora di più. Adesso sono a pezzi, lei e il piccolo sandolo in legno preparato per gli allenamenti in coppia con Debora in vista della stagione remiera. Si erano trovate alla remiera Querini a Cannaregio verso le 8 anche martedì. «Ci dobbiamo trovare per forza a quell'ora - spiega Debora - perché poi Silvia deve andare a lavorare».

C'è impegno, passione, sacrificio. Incidenti come quello di ieri fiaccano. «Inutile chiedersi perché ci sia sempre meno dedizione allo sport se l'incidente è dietro l'angolo», commenta Elena Almansi, regatante della remiera Cannaregio. Velocità, distrazione, sono diverse le cause delle collisioni. «Io stessa porto i segni: tre punti di invalidità permanente dopo una collisione con un taxi», ricorda Almansi. «Una barca di quel colore poi, come si può asserire di non aver visto una tinta tanto accesa per colpa dell'abbaglio del sole? Forse il tassista era al cellulare», commentano le regatanti. Intanto la dinamica è in mano alla polizia locale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mascareta investita e spezzata. La paura di Debora e Silvia: «Vive per miracolo»

VeneziaToday è in caricamento