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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mira

Ospedale Dolo, dal punto nascite al Covid: «Serve una riorganizzazione partecipata»

Dall'emergenza al piano di risposte per gli eventi epidemici: i territori della Riviera accusano poco coinvolgimento nelle decisioni. Una mozione e gli emendamenti di mercoledì sera in Consiglio a Mira

Il punto nascite da riattivare, il Covid da riorganizzare fuori dall'area chirurgica dell'ospedale di Dolo e un piano aziendale generale da programmare non solo mettendo al corrente delle misure adottate, ma con il coinvolgimento diretto dei territori che hanno in questo ospedale un punto di riferimento. Con una mozione e alcuni emendamenti, lista Marco Dori sindaco, Articolo Uno e Pd, mercoledì sera in Consiglio comunale a Mira, sono tornati a rivendicarlo.

I reparti

Accanto al punto nascite si chiede la ripresa dei reparti collegati di Ostetricia e Sala Parto, di Neopatologia e Pediatria, di Ginecologia, Chirurgia e Senologia, «da decenni esistenti all'ospedale di Dolo, considerata anche la petizione spontanea di firme raccolte in Riviera del Brenta». Non si intende rinunciare, hanno fatto sapere i consiglieri, alla possibilità di accedere direttamente a questi reparti senza dover passare dal Pronto Soccorso. «Il Covid va portato fuori dal monoblocco chirurgico di Dolo, utilizzando gli edifici esistenti all'interno dell’area ospedaliera, o altra collocazione alternativa, in modo che i reparti chirurgici riprendano la normale operatività - scrivono -. La domanda e le esigenze del territorio non possono gravare in altri ospedali, tanto meno in quello di Mirano».

L'emergenza

Riguardo al Piano emergenziale ospedaliero di preparazione e risposte a eventi epidemici, come indicato dall’Oms (organizzazione mondiale della Sanità) per possibili ondate future, e fatto proprio dalla Regione, Lista Dori, Articolo Uno e Pd pensano a un coinvolgimento della Riviera all'adozione delle misure regionali, «prima dell'approvazione definitiva, non solo attraverso una mera comunicazione, ma nella programmazione dell’assetto ospedaliero per le ricadute che questo avrà nella cittadinanza».

La pianificazione

A Dolo la pianificazione prevede 29 posti letto per Terapia intensiva, 48 in Pneumologia ad alta intensità di cura e 70 per Malattie Infettive, per un totale di 145 posti letto per il Covid collocato nell’ospedale di Dolo. La delibera prevede che i posti letto di Terapia Intensiva vengano attuati riconvertendo e utilizzando i blocchi operatori esistenti e che gli ospedali attualmente dedicati a patologia Covid-19, ritornano ad erogare attività ordinaria, ma dispongano di sezioni dedicate a Covid-19 con percorsi distinti. Questa organizzazione, scrivono Lista Dori, Articolo Uno e Pd, «diventa pressoché impossibile, sia nei percorsi distinti che nella promiscuità dell’uso dei blocchi operatori, essendoci i reparti di area chirurgica che proprio per consentire la collocazione del Covid, sono stati trasferiti a Mirano. Non si conosce - affermano - il merito di questo atto aziendale né le date per il ritorno a Dolo del settore materno infantile con tutti i reparti che lo compongono».

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