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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

«In carcere violenze e abusi sono la normalità». Visita al penitenziario di Venezia

Il 1° marzo è in programma una ricognizione per verificare le condizioni di vita dei detenuti e dei detenenti. Partecipano Radicali, la ong Nessuno tocchi Caino e consiglieri comunali

«La notizia del detenuto recentemente trasferito al carcere di Verona non stupisce: gli istituti penali sono luoghi mortiferi e criminogeni. Le violenze e gli abusi, insieme ai suicidi e alle morti sospette, costituiscono la normalità di una istituzione, quella penale, che deve essere radicalmente riformata». Sono le parole di Samuele Vianello, segretario di Radicali Venezia, in riferimento al recente episodio del detenuto che sarebbe stato picchiato con violenza nel penitenziario di Venezia.

I Radicali annunciano, per il primo marzo, una visita alla casa circondariale di Santa Maria Maggiore. L'iniziativa è promossa dalla ong Nessuno Tocchi Caino (lega internazionale contro la pena di morte) assieme al consigliere comunale Paolo Ticozzi, a Radicali Venezia, alla consigliera di municipalità Sara Arco e al Movimento forense di Rovigo. «Con le visite agli istituti di pena - fanno sapere - intendiamo verificare le condizioni di vita dei detenuti e dei detenenti, operare nell'ambito della risocializzazione della comunità carceraria e agire concretamente in ambito amministrativo locale, per il miglioramento della condizioni insostenibili in cui versano gli istituti italiani».

Vianello continua: «Siamo al fianco del ragazzo, di appena 23 anni, e della sua famiglia, dalla parte della giustizia che confidiamo farà il suo corso. Intendiamo dare voce a chi non ne ha, con la sola forza della verità». E conclude: «Servono azioni urgenti per porre fine al sovraffollamento, per questo Rita Bernardini e l'onorevole Roberto Giachetti hanno svolto uno sciopero della fame per richiedere la calendarizzazione della proposta di legge sulla liberazione anticipata».

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