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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Dolo

Cresce il disagio adolescenziale, a Dolo nasce il reparto di neuropsichiatria infantile

L'Ulss 3 sta realizzando una nuova area di degenza con una équipe dedicata. I casi di crisi gestiti nei pronti soccorso sono aumentati del 30%

Nell'ospedale di Dolo nasce il nuovo reparto di neuropsichiatria infantile. I lavori di adeguamento degli spazi, al quinto piano della struttura, inizieranno lunedì e proseguiranno nei prossimi mesi per concludersi, secondo il piano dell'azienda sanitaria, entro la fine dell'anno. È una risposta a un'esigenza sempre più diffusa: i casi problematici nella fascia d'età dell'adolescenza sono in aumento in parte come conseguenza "lunga" della pandemia, che ha stravolto le consuete dinamiche di socialità dei ragazzi.

Quello del reparto di neuropsichiatria è «un elemento di grande novità» e «uno dei pochi esempi di questo tipo a livello nazionale», ha sottolineato l'Ulss 3 presentando il progetto. «È una realtà che si occupa di problemi di disagio neurologico e psichiatrico negli utenti di età da zero a 18 anni - ha chiarito la dottoressa Ambra Cappellari, competente per la nuova struttura -. Dal post-pandemia abbiamo registrato un aumento del 30% degli accessi di questo tipo nei pronto soccorso, con una media di 2-3 alla settimana. Sono pazienti, perlopiù adolescenti, che mostrano stati di agitazione psicomotoria, caratterizzati da forti crisi di ansia. Il 40% di questi è associato a tentativi di suicidio, un dato particolarmente preoccupante se si considerà l'età».

L'assistenza nel reparto sarà concentrata sulla degenza, con apposite dotazioni tecniche e di personale: operativo 24 ore al giorno, con 6 posti letto, sarà gestito da una équipe composta da medici e infermieri specializzati, attraverso una serie di procedure e strutture specifiche per il contenimento emotivo e la "de-escalation" in caso di crisi. Sarà al servizio di tutta la popolazione del territorio Ulss 3 ma anche, eventualmente, di utenti provenienti da fuori provincia.

Il direttore sanitario Giovanni Carretta ha specificato che «le problematiche sono aumentate a causa della fenomenologia del covid, dei lockdown e della mancata socializzazione, soprattutto nelle fasce dell'adolescenza e della post-adolescenza». Questo ha portato a disturbi di ansia e fobia, oltre che di natura alimentare. Con conseguenze anche più ampie: è cresciuto il fenomeno dell'abbandono scolastico ed è stata registrata una mancata ripresa delle normali attività quotidiane che si erano fermate con la pandemia. I nuovi utenti presi in carico da inizio anno, nell'ambito della neuropsichiatria infantile, sono in totale 1086, con un picco di 487 nella fascia di età tra i 15 e i 17 anni.

«L'idea di dotare la nostra Ulss 3 di un reparto dedicato - ha sottolineato il direttore dei servizi socio-sanitari, Massimo Zuin - nasce nel tempo complicato della pandemia, e già nell'aprile 2022 il nostro progetto è stato presentato ai competenti organi regionali e approvato. Sviluppato ogni passaggio necessario, lunedì 17 luglio apriamo il cantiere, che ci restituirà il reparto operativo già entro l'anno. Questa nuova unità operativa - ha concluso - rappresenta un elemento di novità importante non solo nel nostro territorio, ma anche per quanto riguarda il territorio veneto, e costituirà un riferimento anche a livello nazionale».

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