rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Confartigianato: la guerra russo-ucraina fa male anche a Venezia

Il rischio è che sparisca parte del turismo di lusso, fondamentale per le produzioni artigianali tra cui quella del vetro di Murano

Oltre all'aumento delle bollette dell'energia, carburanti alle stelle e crollo dell’export, sul sistema economico veneziano la guerra tra Russia ed Ucraina rischia di portare pesanti effetti collaterali anche sul turismo. Lo sostiene la Confartigianato Venezia, evidenziando che la "mazzata" riguarderà principalmente «il turismo che arriva da quei due Paesi, da sempre considerato particolarmente d’alto livello e con un’alta propensione alla spesa».

Il segretario della Confartigianato San Lio Venezia, Gianni De Checchi, specifica: «Maggiormente colpiti sono quegli artigiani che per scelta e vocazione hanno improntato le loro produzioni su beni di nicchia, quelli legati ad un turismo alto e di qualità. Settori come quelli dell’artigianato artistico, il vetro, la sartoria e il tessile sono in grande difficoltà, e con loro tutta la filiera collegata». A confermare la gravità dell’impatto della guerra ci sono personaggi che con il loro lavoro hanno alimentato il mito dell’arte manifatturiera made in Venice: «In queste ultime settimane – conferma Stefano Nicolao, costumista teatrale di Cannaregio e titolare dell'omonimo atelier - eventi ed appuntamenti già pianificati ed organizzati sono saltati e ormai persi, in un momento in cui si era investito in idee e risorse per ripartire». Per Simone Cenedese, maestro vetraio muranese, «il buon turismo è calato da tempo, e perdere anche questo segmento per noi è un bel problema: è una committenza che ama il lusso e ci chiede spesso prodotti unici che richiedono complesse lavorazioni».

Non solo. «Nel tempo abbiamo investito nella formazione dei nostri artigiani – spiega Enrico Vettore, responsabile categorie della Confartigianato – Visto il crescente numero di clienti che arrivavano da quei Paesi abbiamo organizzato stage linguistici e formativi per consentire agli operatori il più corretto rapporto con questa clientela. E i numeri di quei settori artigiani attualmente più sotto pressione non sono da poco, di quasi 500 imprese che danno lavoro a circa 900 addetti».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Confartigianato: la guerra russo-ucraina fa male anche a Venezia

VeneziaToday è in caricamento